Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
NWR spacca, divide ma non lascia indifferenti. Ottime le musiche di Cliff Martinez.
Cliff Martinez - come Angelo Badalamenti con David Lynch - plasma, dà forma all’idea e all’estetica di cinema di Nicolas Winding Refn. I quattro triangoli semi rovesciati sono il simbolo/locandina di THE NEON DEMON, sono la luce della protagonista Jesse, il sogno che si realizza nel mondo astratto della moda. Un mondo squadrato, di pure forme geometriche dove gli uomini contano poco e le donne vivono e si nutrono di bellezza. Non importa se si ricorre alla chirurgia estetica e al delitto efferato, l’importante è emergere, a qualunque prezzo. Il Neon Demon è la Bellezza esasperata, la perfezione. Bellezza e Ambizione fagocitano e ottenebrano le menti delle streghe moderne rappresentate dal trio Ruby Sarah e Gigi. Immagini e atmosfere guadagnano punti quando si allontanano dall’irraggiungibile Lynch. Immagini potenti e ipnotiche sottolineate da Martinez che cita l’elettronica pop di Moroder (con risultati più ammirevoli rispetto al tratto a volte urticante del musicista altoatesino) con echi del Morricone Argentiano. E soprattutto restituiscono quel tanto di inquietudine e di ottenebrante che la vicenda e le scene offrono ai nostri occhi. Gli occhi innocenti di Elle Fanning/Jesse sono lo specchio della sua anima, fino a quando anche lei perde il sentimento puro che la riveste di grazia.
Il finale crudo e a tratti forzato non guasta la materia, la realtà finora filmata, fotografata e indagata. Gli uomini sono figure marginali: Dean è un bravo ragazzo che si chiama fuori da certe logiche perverse; Hank è un brutto ceffo (Keanu Reeves fu!); e lo stilista ritratto con bravura da Alessandro Nivola un uomo succube del glamour femminile. Notevole la rossa Jena Malone, da suggerire a Lynch (e tre). Che piaccia o non piaccia NWR è (in compagnia di Steve McQueen) il regista del presente e del futuro.
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