Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Col suo cinema Refn parla continuamente... per immagini, musiche ipnotiche, attraverso la candida bellezza della protagonista femminile. I pensieri fluiscono spontaneamente, senza bisogno di spiegazioni, dal regista allo spettatore...tramite un'osmosi edonistica di intuizioni.
Oscar Wilde ne "Il ritratto di Dorian Gray" diceva che "La giovinezza è l'unica cosa che valga la pena possedere" e che "la bellezza è una manifestazione del genio. In realtà è più elevata del genio, perchè non ha bisogno di spiegazioni".
Refn, che ormai cavalca con gusto e maestria l'onda dell'Estetismo, imprime su film con concretezza ineffabile la bellezza dell'inspiegabile, delle contraddizioni, il succo di una corrente di pensiero erroneamente considerata superficiale.
Cos'è la Bellezza? La Giovinezza? Un demone che ci consuma da dentro, l'aspirazione alla vanità, all'inutile e allo stesso tempo l'unica cosa per cui valga la pena vivere "la bellezza non è tutto, è la sola cosa". Che senso ha la breve vita degli uomini sulla Terra se non la ricerca della Bellezza? L'essenza di ciò che ci differenzia da tutti gli altri animali è la ricerca dell'inutile; una ricerca che, se non tenuta sotto controllo, può sfuggire di mano e azionare meccanismi distruttivi: l'eterno amore ed odio di Eros e Thanatos, Amore e Morte, Creazione e Distruzione, la sottile linea tra giusto e sbagliato. Per affrontare un discorso simile sarebbero necessarie infinite parole, ed è qui che fa il suo ingresso la magia di altre forme comunicative. Col suo cinema Refn parla continuamente... per immagini, musiche ipnotiche, attraverso la candida bellezza della protagonista femminile. I pensieri fluiscono spontaneamente, senza bisogno di spiegazioni, dal regista allo spettatore...tramite un'osmosi edonistica di intuizioni.
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