Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Bellezza vorace.
Splendida la frase di presentazione alla scheda di The Neon Demon di MyMovies: "Refn gira un film sulla bellezza rimanendone però talmente ammaliato da annergarci dentro". Perché questo sarebbe un difetto? The Neon Demon è un oblio di dipendenze, di pugnalate visive e di cannibalica visionarietà.
The Neon Demon è un film che si riflette continuamente. Lascia che siano gli specchi a parlare, e a introdurre mondi altri, in cui l'idillio si trasforma in invidia e follia. Gli specchi tirano le fila, perturbano lo spazio, reggono il castello visivo di Refn, rischioso quanto ammaliante. Moltiplicando i piani, i livelli, le visioni, Refn ci propone di affondare. Il suo però non è un film di istinti primordiali, ma di niente se non superficie. Superfici che scompaiono, tremolano, mettono il dubbio, innestano il sospetto, incutono paura. Superfici filtrate da bordi, pareti, luci, ombre, sfondi asettici. Superfici che: o ci mostrano tutto, o ci richiamano sull'attenti, alla domanda su cosa stiamo guardando. The Neon Demon è algido e crudele, non concede nulla. Il colpo di genio di Refn è quello di aver messo una trama, e di averla deformata a suo piacimento, trasformando il senso dei tempi morti in quello di una non-ricerca mortuaria e senza speranza. The Neon Demon è un film sinestetico, perché ci cibiamo di immagini. E' un rito di cannibali, cui viene servita carne ingenua poco cosciente di se stessa. Non è una vera e propria ricerca per immagini, perché è tutto statico, freddo, cristallino. E' tutto davanti agli occhi. Ma la logorrea delle immagini genera mostri. In una realtà ricoperta di occhi che guardano (persino la luna!), che si drogano di bellezza, che la assumono, la invidiano, la imitano, che cosa succede a quella bellezza? Prima incosciente e ingenua, poi cosciente di sé, rivela a se stessa l'inutilità della sua personalità. Carne limpida e carne avariata al contempo: Elle Fanning è un personaggio di necrofiliache sembianze.
The Neon Demon è un film vorace. Probabilmente il quasi-capolavoro di Nicholas Winding Refn. Aspettiamo qualche tempo, e magari riconosceremo finalmente la sua importanza definitiva.
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