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Deadpool

Regia di Tim Miller vedi scheda film

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La recensione su Deadpool

di YellowBastard
7 stelle

Partiamo dal principio: ci sono voluti anni, in casa Fox, per dare finalmente il via libera ad un progetto interamente dedicato al mutante Marvel più sboccato, scorretto e anticonvenzionale della sua storia, e solo dopo la pubblicazione di un test di prova su Internet da non si sa bene chi (Miller? Reynolds? Qualche parente di uno o di entrambi? Mistero!) e del suo successivo successo che si è finalmente deciso di avallarne l'operazione (che poi come questo abbia cancellata in un attimo anni di insicurezze, diffidenze e problematiche varie ed eventuali...boh!) ma, giusto per non correre troppi rischi, con un budget limitatissimo per un film del genere (circa 60 milioni) e affidandolo ad un regista all'esordio (Tim Miller) e a un protagonista reduce da un precedente disastroso in ambito cinecomic, l'odiato e vituperato (all'epoca) Ryan Reynolds (inutile dire di quale film sto parlando, vero?) e, soprattutto, con l'aggravante di un pericolosissimo R-Rated a pesare come un macigno su tutta l'operazione!


Risutato? Quello che può essere definito il più clamoroso e sorprendente successo di sempre per un R-Rated nel Box Office made in USA.

 

Deadpool (film) - Wikipedia


Deadpool racconta le origini cinematografiche del logorroico personaggio della Marvel Comics ed è un film divertentissimo, eccessivo e violento e, per l'orrore di molti, con ben poche pretese introspettive o autoriali, ovvero esattamente quello che il film doveva essere (e di questo il merito è soprattutto di Miller & Reynolds, non certo della Fox).
Sovraccarico di ironia e comicità fin dagli originali titoli di testa il film di Miller è un classico B-Movie e funziona soprattutto perchè è ben consapevole di esserlo, nient'altro che un simpatico divertissement la cui dissacrazione fintamente esagerata è in realtà il più della volte innocua in quanto fatta da nerd per nerd e in cui ogni ammiccamento (dalla musica ai fumetti di supereroi, dal cinema ai cartoni animati) è furbescamente sicuro di andare sempre (o quasi) a bersaglio.


Sfruttando lo strumento della voce off di Deadpool/Reynolds che racconta direttamente al pubblico la sua storia (DP è un personaggio "metanarrativo" e quindi, come nel fumetto, consapevole del suo essere il personaggio di un film) e saltando continuamente avanti e indietro nel tempo nel raccontarla, il film riesce a non avere quasi mai cali di intensità, grazie a continue trovate imprevedibili e geniali, spesso auto-ironiche, e alle continue esagerazioni verbali (spesso scorrette o scurrili) o visive (ultra-violenza e sangue a fiotti) ereditate principalmente dal fumetto originale.
Se infatti l'umorismo dissacrante e la violenza restano più o meno invariate, altre peculiarità (la schizofrenia e le allucinazioni che ne condizionano l'operato, la follia esagerata o la sospetta natura bisessuale del personaggio) sono state, al contrario, mitigate (se non del tutto eliminate) anche a favore di un più tranquillo quanto sorprendente (e monogamo) sottotesto romantico.

 

Deadpool 2: un cameo a sorpresa potrebbe essere stato spoilerato


Inoltre gli elementi ultra pop e postmoderni del Mercenario chiacchierone, infine, permettono anche a uno spettatore decisamente più snob (o che si presuma come tale) di riuscire comunque a divertirsi senza sentirsi dopo eccessivamente in colpa.

E anche questo va ad iscriversi tra i meriti della pellicola di Miller.

 

Voto: 7,5

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