Regia di Tim Miller vedi scheda film
Non ho mai amato i film della Marvel, ma devo ammettere che Deadpool mi ha colpito.
Ad un poco di buono diagnosticano un cancro in fase terminale. Gli offrono di diventare un supereroe immortale e lui accetta per non lasciare la sua fidanzata. Diventa allora Deadpool, un supereroe immortale, cazzone, le cui ferite si rimarginano sempre, ma è orribile in volto e cerca chi l'ha ridotto così per farsi rimettere a posto.
Non ho mai amato i film della Marvel, ma devo ammettere che Deadpool mi ha colpito. E' riuscito a catturare la mia attenzione dall'inizio alla fine, forse perché il protagonista non è il solito supereroe buonissimo e fighissimo che combatte il male, ma un vero antieroe che veste quei panni solo per caso. Forse mi ha colpito perché Deadpool è, allo stato latente, una parodia dei film sui supereroi, un film ironico ed autoironico che scherza sulle pellicole della Marvel e su Hollywood in generale. Forse perché è un fuoco di fila di battute, molte scontate, pruriginose ed adolescenziali è vero, ma non ci stanno male, sono un buon contorno alla vicenda e, dopotutto, fanno sorridere. O forse perchè ha un ritmo sfrenato, delle sequenze d'azione che riescono ad essere mozzafiato e qua e là si sente la presenza di una buona dose di pura suspense. O forse, infine, perché il protagonista, zotico, volgare e cialtrone, ispira una simpatia che gli altri supereroi fighi e pompati non ispirano e perché gli antieroi, nel cinema, sono sempre più poetici degli eroi.
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