Regia di Tim Miller vedi scheda film
Prendiamo un balordo a cui si infondono fraudolentemente dei superpoteri, un supercattivo dal nome poco credibile, due X-Men ignoti ai più ma piuttosto caratterizzati e uno storia d'amore interrotta sul più bello. Ed ecco Deadpool, il super-qualcuno che non sa neanche cosa farsene dei suoi superpoteri, alla faccia del mantra: " a grandi poteri, grandi responsabilità!".
Anzi sì, sa a cosa gli possono servire: a fare in modo da ricostruirsi una faccia che gli permetta di riannodare la sua relazione di coppia, massimo problema che il suo egocentrismo riesca a fargli percepire...
Insomma non è un caso se Deadpool si definisce il Mercenario chiacchierone in grado di infrangere la quarta parete! Una definizione che non ha nulla a che vedere con il classico mondo Marvel che, pur con tutte le sue eccezioni, divide abbastanza nettamente i buoni dai cattivi.
Qui parliamo infatti del classico pirla, che mena le mani e il membro a destra e a manca, concentrato solo su se stesso e che finisce quasi per caso in un mondo più grande di lui.
Per Ryan Reynolds è un bel salto dal morigerato e composto Lanterna Verde (che infatti annoiava un tot!) ai panni di Wade Wilson, bullo sfrontato e irriverente, incapace di empatia con chiunque, ma capace di amare nella maniera più romantica possibile (prendiamo per buono questa scelta editoriale, senza stare troppo a indagare se un narcisista puro come lui sarebbe davvero in grado di fare davvero ciò!).
Pur se con alcuni aspetti di ripetitività, il film comunque scorre abbastanza bene, grazie ai dialoghi pungenti e alla ironia di fondo che ci fa apprezzare anche personaggi minori come il tassista indiano, l'adolescente mutante Testata Negasonica e la coinquilina cieca di Wade.
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