Regia di Tim Miller vedi scheda film
Premessa doverosa che ripeto ogni volta che affronto un film trasposizione di un'operazione Marvel (e mi capita di rado visto che non sono un estimatore di questi "progetti" cinematografici). Intendo dire che conosco pochissimo l'universo dei super eroi Marvel e non intendo se non altro per correttezza permettermi di giudicare un mondo che mi è in gran parte ignoto. Ma devo dire che "Deadpool" rappresenta una clamorosa eccezione, in quanto caso del tutto a se' stante, assolutamente personaggio che non si prende sul serio e fatto per non essere preso sul serio. Quindi scartiamo subito in partenza la consueta (e oramai pallosa) doppia identità di cui quella "normale" è pienissima di paturnie e di ambasce varie. Qui è proprio tutta un'altra prospettiva. E vivaddio, lasciatemi dire. Qui anche i dolori esistenziali del lato "normale" del supposto super eroe vengono sbeffeggiati anzichè ridicolmente drammatizzati come spesso accade in casa Marvel. Il film è uno spasso assoluto. Soprattutto per un motivo dominante: l'opera si propone come un continuo prendersi gioco del concetto di politicamente scorretto. E lo fa portando tale concetto alle estreme conseguenze, infarcendo il film di trivialità, parolacce, oscenità, pensieri malevoli, situazioni vergognose, il tutto sullo sfondo di una metropoli americana che più urbana non si può, dove si spara sempre e dove le gang malavitose dettano legge, e dove le donne sono sempre "bocconcini" arrapanti. Ma la personalità di Deadpool è qualcosa di difficile da afferrare proprio perchè fa piazza pulita di ogni stereotipo o forse -al contrario- li sintetizza tutti quanti portandoli all'estremo. Fondamentalmente è un cazzone, un mattacchione che passa dalle esplosioni d'ira al sarcasmo divertito senza soluzione di continuità. E qualche volta guarda in macchina come a voler dire strizzare l'occhio (anche se la sua maschera in realtà non ha fessure per gli occhi) allo spettatore e a raccoglierne la complicità. E lo stesso spettatore se ne compiace, felice di sentirsi "in combutta" con un tale esagerato cialtrone. Davvero una boccata d'aria non so se fresca ma sicuramente nuova per il palloso campo del cinema dei superpoteri. Ed è già molto che qui non ci sia il solito pazzo che minaccia di far scoppiare una guerra nucleare, che anche di quelli non se ne poteva più. Lui non ne vuole sapere di esser chiamato eroe. A lui basta solo raddrizzare torti e avere una bella gnocca da spupazzarsi. Tante le scene d'azione, girate piuttosto bene e "coreografate" alla perfezione anche perchè il film probabilmente è stato realizzato contando su un budget elevato. E questo è uno dei punti: spiazza anche vedere un film dove si percepisce evidente la confezione da blockbuster ma -contempraneamente- si recepisce un modo così -cazzone e cazzuto- di raccontare che fa pensare ad un'ottica da b-movie, tanto il protagonsita ci appare a tratti strampalato e stralunato. E questo corto circuito tra "filmone" e "filmetto" genera un effetto forse straniante, sicuramente spiazzante ed originale, che intriga e diverte il pubblico. E voglio chiarire che, non conoscendo il fumetto originale, non sono in grado di valutare in che percentuale il risultato finale -positivo- sia da accreditarsi al regista Tim Miller (e ai due sceneggiatori) e quanto alle tavole originali da cui l'opera trae ispirazione. Il film può sicuramente irritare qualcuno (un po' bigotto magari) per la volgarità diffusa, ma può anche mettere d'accordo un'ala cinefila con il pubblico dei ragazzotti in cerca di ghignate e pop corn. Io, per esempio, che pure ho apprezzato il film e che son tutt'altro che bigotto, trovo che sia sconsigliabile permetterne la visione ad un pre-adolescente proprio per la morale -troppo tra il cinico e il cazzone- che permea tutto il film. Un Ryan Reynolds in gran spolvero ne è il mattatore assoluto ma anche il resto del cast funziona a dovere. Ed Skrein (il cattivone). Una sensualissima Morena Baccarin (che è brasiliana di Rio anche se il cognome fa pensare che sia di Rovigo, ih ih). Poi la mia amata Gina Carano (campionessa di lotta nella realtà, e che a me sta sempre simpatica, e a mio avviso anche donna molto bella). Film godibile e chissenefrega se è così palesemente cialtrone. Non perdetevi i titoli di testa dove assistiamo ad un'idea strepitosa, o i divertenti titoli di coda animati. Poi, vabbè, dentro al film ci sono delle idee strampalate quanto grottesche a cui è impossibile resistere: fanno ghignare senza ritegno (viene peraltro citato -in un modo impagabile che non svelerò- Liam Neeson nel suo rezionario personaggio in "Taken").
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