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Deadpool

Regia di Tim Miller vedi scheda film

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La recensione su Deadpool

di IlGranCinematografo
4 stelle

L'intento decostruzionista che è stato tanto ammirato dai fan del genere è davvero scialbo e la scorrettezza è tutta di superficie.

 

Forse qualcuno potrebbe trasalire a sentirsela rivelare, ma la verità è che Deadpool è in fondo una commedia pecoreccia alla Alvaro Vitali marchiata Marvel, fiera della sua profusione (gratuita) di verbalità turpe e doppi sensi di bassa risma. Ad essere onesti, l'intento decostruzionista che è stato tanto ammirato dai fan del genere è davvero scialbo (implacabile il confronto con Kick-Ass, ma pure con Hancock) e la scorrettezza è tutta di superficie, come dimostrano il convenzionale telaio da film sulle origini supereroiche, l'emersione di parentesi di insulsa tenerezza, il perniciosissimo sense of humor da età puberale (con una dose inservibile di battutine e di battutacce, scagliate per di più con generale insipienza dei tempi comici), lo splatter inutilmente barbarico e il retrogusto ideologico allegramente fascista (si noti, su questo, la morale finale assolutoria), con un eroe fastidiosamente ammiccante che intanto trucida a destra e a manca per vendetta e per amore (e non perché sia stato nell'esercito: eppure sarebbe stato un egregio spunto di riflessione, purtroppo lasciato decadere in un batter di ciglia). L'esperienza acquisita da Tim Miller nel campo dell'animazione lo porta a concentrarsi sulla mimica di Deadpool quasi fosse una maschera dell'epoca del muto, ma è fatale lo stridore con l'insopportabile logorrea del personaggio (la stessa dei fumetti di Fabian Nicieza e Rob Liefeld, dai quali attinge la sceneggiatura di Rhett Reese e di Paul Wernick). E la postproduzione rabberciata accoppa la pur non deprecabile impaginazione registica. Banale la struttura narrativa a flashback e alquanto fuori luogo il sottotesto frankensteiniano, col protagonista discriminato per il suo aspetto e ospitato da un'anziana non vedente di colore (Leslie Uggams). Di nullo carisma Ryan Reynolds e praticamente ognuno dei comprimari, a partire dal mediocre cattivo di Ed Skrein.

Musiche di Junkie XL, con raffica di canzoncine pop esornative fra le quali la cover di Juice Newton di Angel of the Morning sui titoli di testa e Careless Whisper di George Michael sui credits in chiusura.

Voto: 4 — Film MEDIOCRE

 

Ryan Reynolds

Deadpool (2016): Ryan Reynolds

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