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King of Thorn

Regia di Kazuyoshi Katayama vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su King of Thorn

di Mike.Wazowski

8 stelle

anno 2012 Il film inizia con la descrizione degli effetti del virus Medusa, che ha ucciso la maggior parte della popolazione del pianeta. Dal momento in cui se ne viene infettati la percentuale di morte è del 100% senza possibilità di cura con pietrificazione totale del corpo .

Una riunione con i capi del governo, è in discussione, per decidere di intervenire, su una organizzazione la Venus Gate che si è offerta di dare il beneficio a 160 persone, le prime che si offriranno, di essere ibernate in capsule criogeniche per essere risvegliate almeno cento anni dopo quando il virus potrebbe essere debellato.

le cariche governative sospettano che dietro all'immissione del virus ci sia la stessa società.

anno 2015 i candidati ci sono e si avviano ad essere criogenizzati. Kasumi

inizia il conto alla rovescia con la voce del computer che governa la struttura della Venus Gate, chiude gli occhi, li riapre la capsula è aperta e tutto intorno a lei è distrutto e pieno di giganteschi rovi.

Tutte le capsule si aprono

Insieme ad un piccolo gruppo di sopravvissuti si troverà a combattere contro terribili mostri

Tratto da un manga di successo di Yuji Iwahara, un Survival Horror

che all'inizio dell'azione ricorda subito L'avventura del Poseidon con la risalita dai bassifondi della fortezza. Liberamente ispirato a La bella addormantata nel bosco tanto che una dei protagonisti del gruppo Katherine racconta ad alta voce la fiaba.

Naturalmente nel momento dell'apertura delle capsule rimaniamo pure noi spettatori allibiti per tanto abbandono e ci chiediamo ma quanto tempo è passato?. Molti sono i punti che ci sviano da pensare a cosa realmente sia successo, con esche gettate ad arte, pensando che siano la soluzione più facile. Naturalmente non sarà così facile arrivare alla soluzione. Poi come succede spesso nell'animazione giapponese, molte cose rimangono confuse e capire chi ha fatto cosa diventa sempre più difficile. Però la soluzione finale lascia spiazzati quanto basta per lasciare perdere tutte le elucubrazioni mentali della storia, e l'animazione fa il resto per fare passare una ottima visione.

Tra i protagonisti del gruppo c'è pure un senatore italiano, Alessandro Peccino che non ci fa bella figura tanto che ci rappresenta nel peggiore dei modi. Ma forse ce lo "meritiamo".

Da vedere, come un'altra perla di animazione giapponese.

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