Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Tanti sono i motivi per vedere e rivedere questo che, tra i tanti grandi film di Billy Wilder, è uno dei più amari.
Il primo è l'eccezionale sceneggiatura scritta dall'autore con il fidato Charles Brackett ed il giornalista Howard Marshman, jr, un perfetto meccanismo ad orologeria, pieno di dialoghi caustici sul mondo del cinema - dai celebri 'Io sono grande, è il cinema che è diventato piccolo' e 'De Mille, sono pronta per il mio primo piano' pronunciati da Norma Desmond (Gloria Swanson) durante la sua inesorabile caduta verso la follia ai monologhi con la voce off di Joe Gillis (William Holden).
Un altro è la messa in scena del regista, sempre in equilibrio tra più generi, dal noir (uso della voce fuori campo) alla commedia al dramma più cupo per arrivare fino all'horror, con la spettrale casa della diva del passato e l'inquietante maggiordomo che appare e scompare improvvisamente e osserva tutti con uno sguardo truce.
Notevole anche il lavoro sui quattro personaggi principali: mentre le prove di William Holden e Nancy Olson - nel ruolo della sceneggiatrice che si innamora di Joe Gillis - sono consone alla recitazione dell'epoca e Eric von Stroheim offre una prova un pò tetra ma funzionale al suo personaggio è la recitazione della Swanson che colpisce di più. Ricca di gestualità, sguardi allucinati, braccia che si ritraggono, mani che ruotano, la sua maniera di stare davanti la macchina da presa appartiene ad un passato che non c'è più e che Wilder ha voluto omaggiare ma anche decretare la fine.
Memorabile l'incipit con l'inquadratura che dal marciapiede si sposta sull'asfalto con i nomi di attori e cast tecnico e poi con due dissolvenze e uno stacco, entra nella villa fino alla ripresa del cadavere nella piscina, con l'accompagnamento musicale di Franz Waxman e la già citata voce del protagonista maschile. Capolavoro!
Voto: 9.
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