Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Amore e morte, uno degli intrecci (l'intreccio in assoluto?) più vecchi del mondo. Una regia ordinata, una fotografia patinata, due interpreti validi, ma l'alchimia non crea risultati memorabili. Vuoi che De Sica, qui stanco e prossimo alla fine, fosse poco ispirato, vuoi che la novella di Pirandello da cui è tratto il film non fosse facilmente adattabile per il cinema, vuoi che i due protagonisti non fossero particolarmente entusiasti, Il viaggio appare davvero una produzione scialba, un melodrammone privo di verve e dotato soprattutto di un ritmo che concilia serenamente il sonno. Peccato.
Una donna rimane vedova ed è gravemente malata; si rinchiude in casa e prosegue ad oltranza con il lutto. Finalmente si decide a farsi visitare da un importante dottore; nel viaggio la accompagna il fratello del defunto marito, ovvero l'uomo che segretamente lei ama, e da cui è corrisposta. Sboccia l'impossibile amore, ma la morte arriva lo stesso, implacabilmente.
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