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Zero Bagget

Regia di Michele Coppini vedi scheda film

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La recensione su Zero Bagget

di mm40
4 stelle

Il cinema italiano è in crisi? E allora Michele Coppini, regista professionale, ma non professionista, decide di fare un film con il cellulare – a zero budget – per indagare sul futuro del cinema in Italia.

L’idea è interessante e intelligente: fare un film a budget sostanzialmente azzerato per raccontare la crisi, essenzialmente economica, del cinema italiano contemporaneo. Il regista è Michele Coppini, che – ammette candidamente all’inizio di questo lavoro – nella vita fa altro, pur rimanendo al margine del campo artistico (fa riprese e montaggio per un sito internet di informazione); regista professionale, ma non professionista, con suo grave rammarico. E mentre attende l’occasione propizia per poter girare il film che ha in mente, si chiede: ma perché in Italia nessuno è più disposto a investire nel cinema? Coppini fa un bel giro di interviste a operatori di vario tipo del mondo della settima arte, passando anche dall’attore (e regista) Paolo Ruffini e dal cantante (e attore) Shel Shapiro, per giungere all’unica conclusione possibile: dove lo spazio per muoversi non esiste, occorre crearselo. E crea così questo lavoro talmente autoreferenziale da includere perfino le scene della progettazione casalinga del film, dei contatti con l’autore della colonna sonora, della sua stessa promozione radiofonica. Un paio di piccole annotazioni negative: sarebbe stato bello veder comparire personaggi più noti al grande pubblico fra gli intervistati e, last but not least, alla lunga (negli ottanta minuti complessivi del documentario) la scelta di mantenere il lavoro poco più rifinito di una produzione casalinga non paga; Coppini a conti fatti risulta regista, sceneggiatore, protagonista, produttore e montatore di Zero Baggett. Curiosa la scena in cui racconta dei suoi precedenti lavori per il cinema, glissando con forza sulla sua prima pellicola, di cui non vuole neppure citare il titolo: si tratta di Mani molto pulite (2006), non un successo in effetti, comunque cancellata quasi subito dai buoni risultati ottenuti con la successiva Benvenuti in amore (2008). 4/10.

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