Regia di Giorgio Serafini, James Coyne vedi scheda film
Ho visionato questo ultimo e recentissimo film con Dolph Lundgren convinto che avrei faticato a sopportarlo fino alla fine, come diversi film con lui come protagonista, non essendo un genere da me apprezzato, ma mi sono dovuto ricredere fino ad esserne piacevolmente sorpreso. Sarà per merito della coppia di registi, ma è sicuramente due spanne sopra la media del genere. Probabilmente il miglior film di Lundgren, nel quale tra l’altro interpreta un criminale apparentemente ragionevole ma intimamente spietato. A parte alcune sbavature, lievi incongruenze e forzature nella trama, che considero peccati veniali, nel complesso la storia scorre liscia catturando l’attenzione dello spettatore, senza ricorrere a ritmi frenetici. Pur essendo decisamente un film d’azione, in alcune scene fa tornare alla mente i film di Schwarzenegger degli anni 80, riesce a tratteggiare bene alcuni personaggi, come il detective onesto e dotato di senso della giustizia (Vinnie Jones) che vorrebbe aiutare il veterano di guerra protagonista (Cung Le) messosi nei guai, la prostituta (Briana Evigan) che diviene causa involontaria di tutta la catena di eventi violenti che caratterizzano il film, una donna che finalmente non si comporta da stupida masochista seguendo gli stereotipi made in USA ma diviene alla fine determinante, fornendo un valore aggiunto sorprendente ad un finale che altrimenti sarebbe stato troppo scontato. I dialoghi che inizialmente temevo sarebbero stati pessimi, al contrario sono intelligenti e persino ricercati ed eleganti, sempre pertinenti al contesto, anche la successione degli eventi è più che credibile e la confezione dignitosa. Un film più che sufficiente, migliore di tanti altri d’azione con attori più rinomati.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta