Regia di William A. Wellman vedi scheda film
La povera Lilly non ne infila una. Tra un errore e un colpo di sfortuna, scivola giù, giù....
ANTICIPAZIONE DEL FINALE - Molti avvenimenti in poco tempo, come spesso i film di Wellmann degli anni '30, un regista a cui non si può certo rimproverare di andare per le lunghe.
Al centro del film c'è la protagonista Lilly Turner, interpretata dalla divetta Ruth Chatterton; il film sembra essere proprio uno studio sul suo personaggio. Lilly è una donna votata all'infelicità, un po' per sfortuna e un po' per imprudenza. Il matrimonio dell'inizio, infatti, è un tragico passo falso che innesca tutta una serie di disavventure. L'uomo è il tipico seduttore, con quel modo di fare che fa colpo sulle donne, che si presenta lucciante, ma la cui vera faccia è l'egoismo e la cattiveria. Ha messo nel sacco lei e diverse altre donne, tra parenti e amiche, che stupidamente la invidiano. Non sua madre, però, che finisce per essere la voce della saggezza. Inascoltata, le rimprovera di conoscerlo appena e di fare un passo avventato. Il resto è tutto una catena discendente, con inutili tentativi di arrestare la discesa o iniziare una risalita. Per la verità, il fatto che non riuscirà a raggiungere la felicità è chiaro durante tutto il film, come un destino di tristezza che incombe sulla protagonista. Molti uomini ambiscono all'amore di Lilly, ma sono tutti sbagliati in un modo o nell'altro, e lei è infelice pur così desiderata. L'unico uomo giusto lo incontra troppo tardi. L'ultima scena, con il marito che le chiede la bottiglia, mette una pietra tombale sul suo futuro.
Sullo sfondo, vediamo un mondo dello spettacolo (qui una specie di carrozzone) impostato sulla vendita di illusioni e di bugie, per un pubblico credulone. Gli artisti e gli impresari sono dei simulatori in tutti i sensi, pur di vendere biglietti e libri. A margine, il problema dell'alcolismo, piuttosto diffuso nell'America di quegli anni.
E' un film veloce e denso, forse un tantino troppo. Un altro difetto è secondo me la forografia troppo scura. L'azione avviene quasi sempre di notte (perché?), e le inquadrature scure e il buio alla lunga pesano. In ogni caso è una pellicola che si segue con interesse, anche perché la vicenda rappresentata si presta a diverse riflessioni.
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