Regia di William A. Wellman vedi scheda film
Contro il parere dei suoi, Lilly sposa un cialtrone squattrinato che fa il prestigiatore nei vaudeville e che si rivela essere bigamo; essendo rimasta incinta nel frattempo, contrae un matrimonio in bianco con un amico ubriacone per assicurare una nascita legittima al bambino, che però nasce morto; per sopravvivere accetta allora di esibirsi nel baraccone di un medico ciarlatano; qui conosce un ingegnere, che la crisi ha costretto a fare il tassista ma che non si arrende alle avversità. Una vertiginosa serie di avventure picaresche senza nessuna allegria, dove una protagonista neanche tanto simpatica ma con un forte spirito di adattamento entra a contatto con un’umanità di freaks cercando di non sprofondare: tutti quelli che le stanno intorno sono ridicoli o patetici o entrambe le cose (con qualche eccesso di caratterizzazione nel caso del tedesco forzuto), con l’eccezione del distinto George Brent (che all’epoca era davvero sposato con Ruth Chatterton). La loro sembrerebbe una coppia predestinata, ma un finale drammatico spariglia le cose.
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