Regia di Andrea Porporati vedi scheda film
Non può non venire in mente Gli equiibristi, di soli pochi anni fa. Là il protagonista è maschio, ma il dramma è identico a questo. Là non si faceva ricorso a un manierismo che qui, almeno su di me, ha avuto il semplice effetto di commuovermi. Là dominava l'ottimo Mastrandrea, qui la Capotondi regge, ma gli attori che danno miglior prova sono la bravissima e giovane Aurora Giovinazzo, il più che stimato Giorgio Colangeli e persino il caro, vecchio, mai stimato Ninetto Davoli, che qui, muto per tutto il film, spira rassicurando, manco a dirlo a voce, che tutto si aggiusterà. Buoni anche tutti gli altri attori, tanto che nelle scene con la Colangeli, la adombrano.
La storiella d'amore di Anna col dipendente onlus è patetica, senza pathos e nemmeno eros, accompagnata e commentata dalla musica, come poi tutto il film, in modo appunto manieristico, come ci si dovrebbe aspettare. Il tema è d'attualità, ma non c'è denuncia, non c'è scorrettezza, non una goccia acida, ma una descrizione piatta, come la fotografia e il montaggio, della storiella.
Forza, Porporati e sceneggiatori. Potete fare di meglio?
Mi spiace, ma il voto è 5
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