Regia di Piel Jutzi vedi scheda film
Bell'esempio di "cinema proletario", girato ancora con la tecnica del muto e secondo uno stile che non può prescindere dall'eredità dell'espressionismo, anche se se ne distacca, guardando piuttosto alla lezione sovietica. Questo genere di cinema sa armonizzare denuncia sociale e melodramma, utilizzando materiali diversi (qui sembrano coesistere Dziga Vertov ed Ejzenstejn), come faceva il romanzo della "Nuova Oggettività" dell'epoca e come seppe fare, quello stesso anno - il 1929 del crollo di Wall Street - Alfred Döblin con Berlin Alexanderplatz, da cui, nel 1931, proprio Jutzi trasse un altro film.
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