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Gli impressionisti e l'uomo che li ha creati

Regia di Phil Grabsky vedi scheda film

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La recensione su Gli impressionisti e l'uomo che li ha creati

di FilmTv Rivista
6 stelle

«Senza di lui non saremmo sopravvissuti». Il «noi» sottointeso sono «gli impressionisti». Monet, Manet, Renoir, Pissarro, Sisley, Degas, Mme Morisot. Il «lui» è Paul Durand-Ruel (1831-1922), parigino che li conosce a Londra, li sostiene in Francia e li consacra in America, mercante d’arte per inevitabile eredità familiare, tanto conservatore nel pensiero politico quanto illuminato e cocciuto nel cogliere e difendere una rivoluzione estetica che solo il tempo (dopo di lui) è stato in grado di riconoscere. Prodotto della serie Exhibition on Screen, che cerca di tradurre in forme adeguate alle sale cinematografiche esposizioni d’arte istituzionali, Gli impressionisti e l’uomo che li ha creati racconta la mostra The Impressionists (accolta al Musée du Luxembourg di Parigi, alla National Gallery di Londra e al Philadelphia Museum of Art) seguendo i passi non dei singoli artisti, ma dell’uomo che, rischiando, è stato garante economico del loro lavoro. E ha inventato, sostanzialmente, la figura del mercante d’arte contemporaneo. Le interviste a critici e curatori mirano a una precisa divulgazione e non si perdono in impressionismi, in sindromi di Stendhal e povera poesia: ricostruiscono contingenze storiche, tecnologiche e sociologiche per spiegare caratteri, sviluppo e ricezione del movimento. Non chiedete Wiseman,?Straub o Emmer: appartengono al cinema. Qui siamo alla semplice didattica in HD, al turismo da luogo remoto, alla buona tv.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 20 del 2015

Autore: Giulio Sangiorgio

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