Nella vita di un anziano nobile irrompe una giovane e bella donna, che lo seduce senza fatica. Ma l'intento segreto della nuova arrivata è quello di recuperare l'eredità materna, finita nelle mani dell'uomo.
Squinternato filmetto erotico senza capo nè coda, con frequenti accoppiamenti sessuali fra i vari protagonisti - inclusi incontri lesbici e menage à trois rigorosamente MFF - scritto e diretto con la mano sinistra da un mestierante del genere. Mano sinistra: chissà, potrebbe benissimo essere un'altra, la parte del corpo impiegata per la realizzazione di questo sottoprodottino insipido persino dal punto di vista della porcelloneria. Malù è una pornodiva ben nota nell'ambiente dell'hard, così come Baby Pozzi, a cui è riservata una parte laterale nel cast: per entrambe girare questo tipo di pellicole doveva sembrare una vera vacanza, un turno di riposo. Aldo Sambrell, accreditato come Aldo Brell nei titoli di testa, è l'unico nome dignitoso fra gli altri interpreti. La fotografia è a opera di Pasqualino Fanetti, altro abituale regista di soft (e non solo soft) porno; Onorati si dilettava anche con i film a luci rosse in senso lato, ma questo Abat-jour: l'ultima calda luce prima del piacere sembra non avere ambizioni di finire in quel circuito, per quanto non manchino affatto scene spinte e dettagli generosi dell'anatomia femminile. Ma niente di più. Subito di seguito Onorati girerà un Abat-jour 2 che vede però impiegati tutt'altri interpreti, pur attestandosi sulla medesima infima qualità. 1,5/10.
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