Regia di David Bickerstaff vedi scheda film
VINCENT VAN GOGH
Un nuovo modo di vedere
FILM
Regia di
David Bickerstaff
«Caro Theo, non posso farci niente se i miei quadri non si vendono. Ma verrà il giorno in cui si vedrà che valgono più del prezzo del colore e della vita, anche se molto misera, che ci sto rimettendo».
Da Vincent van Gogh “Lettere a Theo”, Guanda editore
Con queste parole, quasi divinatorie, si apre un testo che dovrebbe essere reso d’obbligo in ogni scuola, degna di questo nome, di ogni paese del mondo: Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, ed. Guanda. Esso raccoglie le lettere di Vincent al fratello ed è testimonianza della liason magica, affettuosa e potente che legava queste due anime.
Il volume, ci mostra infatti, come sofferenza, profondità, bellezza, natura e filosofia siano intrinsecamente unite nella splendida mente di Van Gogh e diventino anche gli ingredienti fondamentali del fare arte, senza i quali nessun artista dovrebbe nemmeno avventurarsi a produrne, in qualsiasi forma essa venga concepita.
Il film, che si appoggia molto al testo, narra la straziante e brevissima storia di Theo e Leo, i due fratelli Van Gogh, morti a distanza di soli sei mesi con un legame di anima, bellezza e arte a dir poco indissolubile, tanto da morire quasi assieme a soli 39 anni. Vincent, con un tentativo di suicidio e Leo, forse proprio nell’incapacità di superare quel dolore.
Oltre che artista geniale Vincent van Gogh era un uomo colto, di pensiero profondo, desideroso di comprendere l'essenza del fare arte e prolifico scrittore di lettere.
La pellicola, che getta una luce nuova sulla nomea di pazzo, sconclusionato di Vincent, attraverso la recitazione dell’attore Jamie de Courcey che da lettura alla corrispondenza dell’artista, soprattutto nelle commoventi e illuminanti lettere dedicate al fratello Théo, è un docu-film.
Due anni di produzione, l’accesso inedito ai tesori del Van Gogh Museum di Amsterdam e al suo nuovo, impressionante allestimento che celebrerà il 125° anniversario della morte dell’artista, guida lo spettatore tra le gallerie e i magazzini del museo (in genere preclusi ai visitatori).
Raccontato con l'interpretazione di curatori, storici dell’arte, artisti, ma anche di Vincent Willem van Gogh, (pronipote di Theo van Gogh), Dominique-Charles Janssens (Presidente dell'Istituto Van Gogh) e Axel Rüger (Direttore del Van Gogh Museum) offre al pubblico una visita esclusiva tra capolavori e disegni di van Gogh: da opere iconiche come I mangiatori di patate, I Girasoli, Iris, La camera di Vincent ad Arles ai numerosi autoritratti dell’artista, dalle lettere al fratello sino ai disegni e alle annotazioni.
In questo viaggio solitario, si coglie appieno che Vincent aveva fame di interagire con il mondo, in particolare con la natura e con le persone comuni, quelle della vita di tutti i giorni, che ahimè, così precocemente gli furono precluse.
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