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Mockingbird - In diretta dall'inferno

Regia di Bryan Bertino vedi scheda film

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La recensione su Mockingbird - In diretta dall'inferno

di undying
1 stelle

Insostenibile. Girato malissimo, senza trama e con un cast tecnico artistico che sembra, a dir poco, improvvisato. Ennesimo "mockumentary" mixato con l'home invasion, stile "La notte del giudizio". Di mezzo ancora lui: Jason Blum. Sfiancante per la pazienza dello spettatore, sottoposto a una vera tortura audiovisiva...

 

Una studentessa, una coppia con due figli e un single disoccupato ricevono in maniera insolita (ossia fuori dalla porta di casa) una telecamera: con essa ambigue informazioni che fanno pensare trattarsi di un concorso a premi. La prima regola è quella di filmare in continuazione.

 

locandina

Mockingbird - In diretta dall'inferno (2014): locandina

 

Bella sóla che ci ha rifilato questa volta Jason Blum. Non che trattandosi di produzione Blumhouse ci si potesse attendere che so, un filmaccio del tipo so "bad so good", visto l'ormai elevata percentuale di film inguardabili sfornati a getto continuo dalla casa, ma qui siamo proprio al livello (sotto) zero. È un (maledettissimo) mockumentary girato che peggio non si può, tenta l'home invasion tipo Them, VacancyThe strangers (per inciso: questi tre film sì che sono da vedere, e l'ultimo è -stranamente dato l'esito- girato sempre da Bryan Bertino) e la trilogia casareccia avviata con La notte del giudizio (questa invece si può evitare). Per nascondere il nulla del budget (un prodotto del genere oggi lo si può girare tranquillamente con smartphone) la produzione ricorre al solito armamentario composto da elementi video e audio che coprono la gamma: sbilenco, psichedelico-allucinato e spaccatimpani, ovvero botti, colpi e pugni a porte e finestre; esplosioni e luci che vanno e vengono; riprese fuori fuoco e punto macchina in posizione casuale (ora in basso, ora ad altezza d'uomo, ora di lato, ora sotto le suole). Roba che dopo solo dieci minuti i più sensibili potrebbero avvertire i primi sintomi di vertigine o mal di testa... figurarsi dopo 78 minuti, e considerando che nel proseguire la dinamica di messa in scena si fa sempre più confusa, incerta, mal illuminata, agitata e tremolante.

Ma la storia? Visto che da un punto di vista -per così dire- figurativo Mockingbird sta messo così male, sui contenuti magari... No, niente da fare. A prescindere dal fatto che una coppia preoccupata per i figli non si fila la telecamera e probabilmente abbandona tutto dando la precedenza alla ricerca dei pargoli (qui i genitori non mollano un secondo la videocamera) e che non si capisce come "i fautori del gioco" (altra emerita boiata riservata al finale) possano aver reso le telecamere a ripresa perenne: e le batterie? Considerato che parliamo di un film che ambienta la storia indietro di oltre vent'anni (per giustificare l'assenza di cellulari) questo è uno dei tanti (troppi) punti a sfavore di un prodotto amatoriale, non certo destinato ad una distribuzione capillare addirittura curata dalla Universal (!!!). Certo, film di questo livello diventano a suo modo esemplari: ovvero riescono nell'impossibile impresa di mettere in atto tutto quello che non deve essere fatto per costruire un buon prodotto. Se iniziate a cercare i controsensi (chi accetterebbe così banalmente un gioco del genere senza approfondire? Chi -come il single folle vestito da clown- andrebbe in giro a fare quel che fa solo perchè scritto su dei biglietti?) non finirete di trovarne! D'altra parte si è beccato un 4/10 sul solitamente largo imdb e questo resta il vero mistero che sta dietro a film come Mockingbird (e alla Blumhouse)...

 

 

Nota

Per avvicinare il film alla poetica perversa con scene di home invasion avanzate in titoli più celebri, tipo Arancia meccanica, in più contesti risuona nell'aria l'op. 27 n. 2 del catalogo di Ludwig van Beethoven (la classica Sonata al chiaro di Luna).

 

La politica della Universal ultimamente è mutata parecchio. Nulla da dire sulla qualità tecnica dei suoi supporti (sempre al top per audio e video). Però da un certo periodo si è fatta distributrice di prodotti low budget (molti arrivano dalla etichetta Blumhouse). E il fatto che ne proponga solo la versione in dvd (no bluray) e non inserisca contenuti speciali (altro aspetto di pregio della casa) diventa necessariamente campanello di allarme. Diciamo che a certi film, pur se distribuiti in decorosa qualità, Universal non ripone troppe speranze. Per inciso: questa è solo una mia personale opinione che nulla toglie al prestigio di una delle migliori  (a mio avviso la migliore in assoluto) compagnie di distribuzione home video.

Anche Mockingbird è nel catalogo Universal proposto in un'ottima (per supporto che il film è quel che è) qualità:  video 1.78:1 ed audio 5.1 dolby. Ovviamente è disponibile solo in Dvd e, ovviamente, di extra nemmeno a parlarne. Ma in casi come questi, è la cosa migliore. Durata della versione: 1h18m43s.

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