Regia di Bryan Bertino vedi scheda film
Negli anni '90 c'era la moda della videocamera con videotape, e all'inizio le vittime non fanno alcuna fatica a seguire le istruzioni...
È impossibile contare tutti i film statunitensi degli ultimi quarant'anni che danno un ritratto raccapricciante degli adolescenti americani; va pure precisato che la bruttura umana dei ragazzi e ragazze a stelle e strisce nei film sembra crescere con il passare degli anni. Che ci sia in tutto ciò qualcosa di vero? Qui, comunque, siamo a livelli molto forti, ma non dirò di più per non anticipare il finale.
Si tratta di un'opera che vede convivere pregi e difetti. Essa fa sicuramente una scommessa stilistica non da poco (la soggettiva imperante), e pesca in altri esemplari del genere “video-tape maledetto” e “casa assediata”, ma senza operare una scopiazzatura. Tuttavia, al regista-sceneggiatore manca quel “quid” che farebbe della sua opera qualcosa che funziona, avvolgendo lo spettatore in un crescendo di terrore vero e proprio. Insomma, certi accorgimenti stilistici, anche piccoli, mancano.
La tensione è, direi, discreta: c'è, ma non è mai come si vorrebbe che fosse, soprattutto nella prima parte. La struttura narrativa a segmenti funziona abbastanza; non sbaglia in modo grave, ma ci lascia un po' confusi durante certi salti tra i personaggi. Inoltre, non è completamente chiaro il ruolo e l'intendimento del pagliaccio: è completamente pazzo? Partecipa coscientemente al gioco al massacro? Di certo è un personaggio sgradevole e antipatico, oltre che masochista (come si fa a chiedere a qualcuno di darti due calci nei testicoli?).
Se lui è masochista, di certo gli autori di tutta l'operazione sono sadici, e spaventano solo per quello che sono.
Fanno anche paura certi momenti e certi accorgimenti del sonoro, come le voci distorte che danno le istruzioni.
Sono apprezzabili anche alcuni cenni di definizione dei personaggi: l'uomo solo con la madre alcolizzata, la donna con alle spalle una relazione sfasciata, la famiglia caotica con le figlieche fanno quello che vogliono.
In generale, si arriva abbastanza bene al finale, ma rimane il desiderio di qualcosa di più che non abbiamo avuto.
Tuttavia, si può riflettere sull'idea che il male entra con il nostro consenso e facendosi "simpatico", e la gente non si chiede neanche che senso abbia che qualcuno voglia regalarci una costosa videocamera. I pacchi anonimi sono semplicemente da respingere al mittente.
PS: Mockingbird in italiano significa “tordo beffeggiatore”, uccello da noi non troppo comune, il cui nome però dice qualcosa degli autori di quest'operazione di tortura e omicidio.
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