Regia di Celia Rowlson-Hall vedi scheda film
E' un polpettone indigeribile, con tanto di metafore misurate al chilo e aggiunta di simbolismi vari tanto per appensantire ulteriormente una pellicola già pesante di suo. Un accumulo di situazioni di cui francamente non ho colto il senso logico, se mai ce ne fosse, in questo viaggio surreale di una moderna madonna alle prese con personaggi che sembravano una versione moderna dei Village people, per finire in un Paradiso costellato da un Dio bambina contornato da soubrette modello Macario anni 70. Troppo carico e a mio parere irritante ed insostenibile. Diretto, sceneggiato e intepretato da Celia Rowlson-Hall, un film sperimentale che ridotto ad un cortometraggio ed inviato alla Biennale Arte sarebbe stato più che sufficiente invece di triturare i cosidetti agli sventurati spettatori. Purtroppo quello che non sopporto di questi film è quando la pretenziosità non ti viene sbattuta in faccia, bensì vomitata addosso.
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