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Viaggio allucinante

Regia di Richard Fleischer vedi scheda film

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La recensione su Viaggio allucinante

di YellowBastard
6 stelle

 

Risultato immagini per viaggio allucinante

 

 In piena guerra fredda uno scienziato dell’est europeo con importanti informazioni scientifiche chiede asilo agli Stati Uniti ma al suo arrivo in america viene gravemente ferito in un attentato. Per salvargli la vita una sonda-sottomarino e il suo equipaggio di medici e militari viene rimpicciolito grazie a una tecnologia sperimentale e iniettato nell’organismo dello scienziato per una rischiosissima operazione chirurgica. Ma hanno solo un’ora di tempo per riuscirci prima di ritornare alle dimensioni normali...

 

Classicissimo degli anni ‘60 e una delle pellicole di fantascienza più originali e ambiziosi dell’epoca, capace di mischiare i romanzi di Jules Verne e il complottismo di tipo spionistico da Guerra Fredda tipica di quel periodo (in origine doveva essere proprio questo il tema portante della pellicola ma è stata poi messa giustamente in secondo piano proprio dalla magniloquenza della sua componente fantastica), deve la sua principale attrattiva in una semplice quanto geniale intuizione: rendere gigantesco e quindi minaccioso ciò che consapevolmente conosciamo come piccolo e innocuo, elemento originale e spiazzante e che finisce, ancora oggi e nonostante gli effetti speciali allora all’avanguardia (e premiati con l’Oscar) oggi appaiano a dir poco un pò “naif”, per attrarre anche lo spettatore più smaliziato..

 

Inoltre la pellicola di Richard Fleischer si giova del sorreggersi attraverso una doppia tensione: una prima relativa all’ambiente esterno del sottomarino miniutirizzato, misterioso e affascinante almeno quanto pericoloso, ovvero il corpo umano, e una direttamente interna alle dinamiche dell’equipaggio stesso del sottomarino, tra claustrofobia e il pericolo di sabotaggi ad opera di una spia nascosta tra loro, a cui si aggiunge l’ulteriore limite di tempo (un’ora) nel conseguire il successo della missione, pena la morte dello scienziato.

 

Il tutto permette al film un avvincente dinamismo illuminato da un iperrealismo estremamente pop, forse ormai datato ma comunque afafscinante, ed esaltato ulteriormente da una fotografia visionaria in grado di sottolineare sia i colori caldi che quelli freddi, scandito inoltre da una buona colonna sonora.

 

Una scena tratta dal film Viaggio allucinante

 

Del cast fanno parte Wiliam Redfield (Cap. Bill Owens), Donald Pleasence (Dr. Michaes), Arthur Kennedy (Dr. Duval) e nel ruolo della sua assistente, Cora Peterson, una giovanissima e bellissima Rachel Welch ancora lontana dal successo e dagli onori dei rotocalchi (Un milione di anni fa, il film che l’avrebbe lanciata come sex-symbol, sarebbe uscito solo alcuni mesi dopo).

 

Viaggio allucinante vinse l’Oscar per i migliori effetti visivi, opera di Art Cruickshan, e per la scenografia di Jack M. SmithDale Hennesy, Waltr M. Scott e Stuart A. Reis e fu nominato anche per la miglior fotografia, il miglior montaggio e per il miglior montaggio sonoro.

 

Al contrario di quanto in molti pensino, il film non è tratto da un romanzo di Isaac Asimov ma da una sceneggiatura di Otto Klement e Jerome Bixby.

Quando la Banton Books ottenne i diritti per pubblicarne il romanzo si rivolse a Issac Asimov a cui venne permesso di apportare tutte le modifiche necessarie. A causa di ritardi nella produzione della pellicola, però, il romanzo riuscì ad uscire sei mesi prima del film che portarono in molti a pensare che fosse basato proprio sul romanzo.

 

Asimov ne scrise anche un seguito, in realtà un remake in tutti i sensi, ambientato in Russia e chiamato Destinazione Cervello dove rielaborò e adattò con precisione tutte le molte incongruenze, ovviamente di carattere soprattutto scientifico, che aveva riscontrato nel romanzo originale e che non aveva potuto correggere.

 

Lo sceneggiatore Jerome Bixby scrisse diversi episodi della serie classica di Star Trek.

 

La navetta Proteus è opera di Harper Goff, già autore del Nautilus in 20.000 leghe sotto i mari.

 

Nel 1987 Joe Dante ne realizzò una specie di remake con Salto nel Buio dove, come nelle intenzioni originali, è soprattutto la componente spionistica ad avere lo spazio maggiore.  

 

Risultato immagini per viaggio allucinante

 

Risultato immagini per viaggio allucinante

 

Risultato immagini per viaggio allucinante

 

Risultato immagini per viaggio allucinante Raquel Welch

 

VOTO: 6,5

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