Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Sia benedetto l'immoralismo di un film come questo, per il quale Wilder ottenne l'ostracismo della quasi totalità della critica statunitense, al grido di "non si sputa nel piatto dove si mangia", intendendo che il regista, ebreo galiziano, grazie all'ospitalità ottenuta negli USA, scampò al tragico destino riservato a tanti suoi correligionari. Ma di sicuro non si può dire che Wilder non abbia ricambiato con moneta sonante, consistente nell'intelligenza e nella corrosiva arguzia delle sue opere, la società americana e in particolare l'establishment cinematografico. È certamente il caso di questo film nel quale, se alla fine la situazione iniziale della bella coppiettina all american si ricompone, con soddisfazione plurima, sia dal punto di vista economico che sessuale, nel frattempo si sono consumati ben due adulteri, quando lo schema iniziale ne paventava al massimo uno. Baciami stupido è uno di quei meccanismi a orologeria come non si fanno più, equilibrati nella coesistenza delle singole parti, con qualcosa in aggiunta, ossia la capacità, data soltanto ai grandi registi, di spingersi là dove ancora non si era avuto il coraggio di arrivare. E la magia consiste anche nell'arrivare, senza quasi accorgersene, ad uno scioglimento apparentemente moralistico (ma nella sostanza coraggiosamente "scandaloso", almeno per l'epoca), attraverso una sequela di scene una più divertente dell'altra, affidate a personaggi che riescono a trascendere la macchietta cui sembrano confinati all'inizio: il marito geloso che si scopre una insospettabile dose di dignità, la mogliettina casa e chiesa che rivela doti di affarista, la donna di facili costumi che manifesta le proprie aspirazioni di sposa e l'intrattenitore/crooner che sa essere generoso (e viene interpretato da un cantante attore che si prende spiritosamente in giro).
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