Le misteriose sparizioni di alcuni bambini a San Lupo, nella provincia di Benevento, stanno gettando nel caos e nel terrore la popolazione: per alcuni potrebbe trattarsi di un pedofilo, altri invece credono che sia una strega leggendaria, Janara, che venne mandata al rogo mentre era incinta secoli addietro e che avrebbe perciò lanciato una maledizione sul paese e i suoi abitanti. È in questo contesto che arrivano in paese Alessandro e Marta, una giovane coppia in dolce attesa, che devono sbrigare delle pratiche ereditarie legate alla morte del nonno di lei. Si troveranno ad aver a che fare con la vicenda delle sparizioni in maniera molto più ravvicinata di quanto avessero mai pensato.
Note
Al suo esordio nel lungo il napoletano Roberto Bontà Polito si impegna a non cadere nelle trappole esibizioniste e a evitare il ridicolo involontario, spauracchio assoluto di questi progetti. Adatta con mano ferma e regia classica un soggetto folkloristico, operando anche un’interessante, ma indecisa, revisione di una leggenda popolare. La messa in scena, spesso appesantita da un commento sonoro invadente, guarda contemporaneamente alla tradizione italiana gotica, alle ghost story di stampo melodrammatico e a un certo horror americano sudista. Mancano però i guizzi a tenere in piedi una scrittura troppo scolastica e il film non decolla, inciampando in uno sviluppo che finisce per annoiare.
Prosegue con inoculata (nel senso di non oculata) e dinoccolata (nel senso di alla cazzo di cane) lentezza la mia discesa ardita nell’italhorror (♦) grazie all’opera prima nel lungometraggio, dopo il corto “la Frontiera”, di Roberto Bontà Polito (il quale, nei titoli di testa, non scrive “un film di”, ma “regìa… leggi tutto
Marta (incinta da sei settimane) e il suo compagno Alessandro arrivano a San Lupo (nel beneventano), dopo la morte del nonno di lei. Il paese è funestato dalla sparizione dei bambini e da un’antica credenza legata a una strega di nome Janara. Qui si imbattono, nell’ordine, in: scenari inquietanti, sorella scorbutica, zia fuori di testa, ambiguo prete americano, paese in preda alla psicosi e… leggi tutto
Dopo dieci anni, Marta torna nel suo piccolo paese natio, San Lupo, per acquisire l’eredità del nonno Mauro fotografo, morto in circostanze misteriose. È incinta di poche settimane ed è accompagnata dal marito Alessandro. Non è in buoni rapporti con la sorella Veronica, che l'accoglie freddamente; Marta si era allontanata proprio a causa sua: aveva sedotto il…
Prosegue con inoculata (nel senso di non oculata) e dinoccolata (nel senso di alla cazzo di cane) lentezza la mia discesa ardita nell’italhorror (♦) grazie all’opera prima nel lungometraggio, dopo il corto “la Frontiera”, di Roberto Bontà Polito (il quale, nei titoli di testa, non scrive “un film di”, ma “regìa…
Film misero, inutile negarlo. Propio roba da fiction Rai con tanto di prete merregano à la DonMatteo. Ritmo lento oltre ogni sopportazione, scandito da effetti musicali sgraziati incapaci di generare qualsivoglia tensione. Spero nessuno lo veda all'estero: gli italiani sono ritratti come zotici superstiziosi da MedioEvo, con tanto di folla inferocita che dà la caccia alla…
Marta (incinta da sei settimane) e il suo compagno Alessandro arrivano a San Lupo (nel beneventano), dopo la morte del nonno di lei. Il paese è funestato dalla sparizione dei bambini e da un’antica credenza legata a una strega di nome Janara. Qui si imbattono, nell’ordine, in: scenari inquietanti, sorella scorbutica, zia fuori di testa, ambiguo prete americano, paese in preda alla psicosi e…
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Commenti (3) vedi tutti
Tema intrigante, ambientazione suggestiva, sceneggiatura debole. il film non decolla
leggi la recensione completa di Furetto60Cose che non si sannio.
leggi la recensione completa di mckVeramente bruttino e di scarso interesse,senza guizzi particolari...per me bocciato.
commento di ezio