Regia di Yared Zeleke vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 - UN CERTAIN REGARD
Il candore e la semplicità quieta, senza fronzoli ed espedienti narrativi del racconto tipico del cinema africano, trova il modo migliore per autocelebrarsi ed esaltare i tratti salienti della sua linearità pressoché elementare, in questa bella storia d'amore tra un ragazzo disadattato dalle circostanze drammatiche legate agli elementi della sua famiglia, ed il suo animale del cuore: una pecora dallo splendido pelo fulvo, che da anni dà nutrimento a lui e a quel che resta della sua famiglia, ovvero suo padre. L'adorata madre del ragazzo infatti è morta di malattia ed Ephraim, giovane e smilzo etiope sui dodici anni perennemente in stivali di gommsa gialli, viene portato dal padre presso alcuni parenti affiché costoro lo allevino mentre lui si trasferisce in città a cercarsi un lavoro, dopo che l'arsura dei mesi passati ha costretto molti, tra cui loro, ad abbandonare le terre coltivate.
La vita presso i parenti, nonostante le cure amorevoli delle donne di casa, è dura ed il ragazzo, piuttosto a disagio a lavorare nei campi, desta scalpore per la sua inusuale bravura a cucinare. Peccato che tale mansione sia per tradizione orgogliosamente riservata alle donne, e pertanto il ragazzo venga denigrato o deriso per questa sua inconsueta attitudine.
Un dono, quello dell'arte gastronomica, ereditato dalla madre, come riconoscono le zie, che di nascosto lasciano che il ragazzo si occupi di preparare da mangiare. Quando Ephraim scopre che suo zio ha intenzione di sacrificare la sua adorata pecora per le imminenti estività religiose, il ragazzo si persuade che deve lasciare quel posto al più presto, e fuggire in autobus fino verso la città ove ha trovato rifugio il padre.
Per guadagnarsi i soldi ricorrerà ad ogni stratagemma, anche quello di preparare una antica specialità della madre da vendere al mercato, pur di salvare il suo adorato animale. In questo suo proposito segreto, verrà aiutato dalla cugina più grande, figlia di primo letto di sua zia un tempo vedova.
Lamb è innanzi tutto una storia d'amore e di rispetto tra uomini ed animali, ma anche un ritratto realistico di un'Africa visivamente maestosa nelle sue vedute naturali, nelle sue vallate erbose costellate da rocce affioranti, nelle sue montagne aguzze, nelle sue foreste lussureggianti: ma anche un'Africa che soffre la sete e la carestia, costringendo le persone a migrare per sopravvivere, e segnando le basi per un drammatico sradicamento che il ragazzo deve subire dopo il già grande shock della perdita della adorata madrel.
Lamb è un film semplice ma onesto che rifugge gli artifici narrativi complicati anche quando parla di ricordi e sogni di tempi migliori, quelli di quando la famiglia era tutta al completo a scherzare e volersi bene sui prati. Un' opera schietta che riflette lucidamente su tematiche universali come l'amore e l'attaccamento alla propria famiglia, ma anche il rispetto, contraccambiato, e la tenerezza verso gli anmali, la voglia e la necessità di tornare a vivere in equilibrio con la propria terra e le proprie origini, davanti ad un palcoscenico naturale che è molto più che un semplice sfondo dalla bellezza sontuosa: è il cuore pulsante dell'Afrca e il suo modo lussureggiante e fisico di presentarsi allo sguardo altrui.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta