Regia di Satyajit Ray vedi scheda film
E'un ritratto di santone indiano, che in realtà è solo un furbo imbroglione, che illude la gente per farsi mantenere e scroccare ogni sorta di offerte e donazioni. La figura di questo incantatore si può però adattare, mutatis mutandis, anche ai casi di pretesa santità presenti nel cristianesimo. E' innata infatti nell'uomo di ogni dove la voglia di vedere cose straordinarie e la tendenza a divinizzare quasi i cialtroni e gli sfruttatori della credulità della gente (non dico popolare, perché spesso ci cascano anche i ricchi). Basta che uno dica di avere poteri soprannaturali, ed ecco che tanti accorreranno a lui, solleticati dalla curiosità e pronti farsi succubi dal santone di turno.
Ray gira con precisione e sapienza, anche se la vicenda nel suo insieme non appassiona mai veramente. La si guarda cioè da una certa distanza, con tiepido interesse. Il regista riesce, tuttavia, a mettere alla berlina la figura di questo ciarlatano che sta per tutti i ciarlatani. In questo processo c'è anche spazio per un po' di umorismo ed ironia, che non guastano.
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