Regia di William A. Wellman vedi scheda film
Una cantante da night club, che vive tra gli agi e che ha più di un uomo ricco che le ronza attorno, si ritrova sposata ad un contadino a vivere in una povera fattoria di campagna.
Bel filmetto, che mescola delicatamente dramma e commedia, come si sapeva fare una volta; ricorda un po' "L'avventuriero della foresta", con William Holden. La trama è pensata e condotta con buon senso, tra personaggi simpatici, odiosi, o divertenti. E Wellmann la condisce con tante piccole idee e trovate, che insaporiscono l'insieme e lo rendono appetibile, quando magari di per sé non sarebbe molto interessante.
Gli elementi tematici principali sono principalmente due: il matrimonio casuale che poi si rivela giusto (tipico della commedia americana di quegli anni) e la vita dura in una fattoria, tra avversità climatiche e debiti da pagare (situazione sfruttata molte volte dal cinema americano di tutte le epoche).
La giovane Stanwyck - che appare spesso in sottoveste - riesce a far quadrare il cerchio, interpretando in modo credibile una ragazza viziata di città che a poco a poco si adatta alla dura vita di campagna, senza farne però una bandiera o un programma. La genesi del suo amore per il neo-marito è tratteggiata con intelligenza dalla sceneggiatura, e resa dall'attrice con i mezzi toni e senza inutili eccessi. Gli altri attori sono buoni caratteristi o apprezzabili tuttofare.
Wellmann dirige con semplicità e sicurezza, pigiando più sul pedale del divertimento che su quello del dramma. Insomma, l'unico vero difetto di questo film è il brusco finale, così improvviso e fuori luogo che certamente non fu voluto, e fa pensare insormontabili problemi di produzione. Proprio peccato.
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