Regia di John Schlesinger vedi scheda film
Due telegrafiche premesse: 1) ho ripescato questo film (su consiglio dell'amico Spopola) dopo la visione (per me emozionante) della nuova versione targata Vinterberg, di prossima uscita in Italia. 2) Sono un dilettante cinefilo dalla fine degli anni '80, e per conservare il dilettantismo di cui, pur non essendone fiero, non posso fare a meno, evito solitamente di frequentare il cinema antecedente a quella datazione, non ritenendomi in grado nè di "capirlo", nè ancor meno di commentarlo.
Quindi due parole soltanto, data la storia molto bella a cui si ispirano (il romanzo di Hardy, che a questo punto mi toccherà pur leggere...), e data l'irresistibile tentazione (tutta dilettantesca) di comparare i due film visti di seguito l'uno all'altro.
Questo di Schlesinger trovo che abbia una forza straordinaria nella fotografia: le panoramiche altissime sulle campagne sono semplicemente mozzafiato... Per tutto il resto confesso che, probabilmente complice la mia dichiarata ignoranza di cui sopra, nulla dell'impatto emotivo che mi ha dato il contemporaneo Vinterberg ho ritrovato in questo film: la costruzione dei personaggi è fredda, didascalica, senza nessun pathos (dov'è che Gabriel si innamora di Batsheba???). Gli stessi interpreti (Julie Christie non rende affatto i tormenti emotivi che sono alla base della Batsheba incarnata da Carey Mulligan, e che da soli danno "struttura" a tutta la vicenda), ad iniziare dalla fisiognomica (Alan Bates ha solo l'aria del bravo pecoraio, ma non ha nulla che sia minimamente utilizzabile in ambito passionale), deprivano di tutto il potenziale romantico di cui la storia abbondantemente dispone.
Non aggiungo altro, data la mia dichiarata parzialità che mi porterebbe a dire di questo film che è semplicemente un film "vecchio", senza sapere nemmeno io che cosa sto realmente dicendo, e sempre, comunque, col desiderio che qualcuno me lo sappia spiegare.
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