Regia di Victor Fleming vedi scheda film
Rossella, vuoi sposarmi?
L'amore e l'amore. Avevo forse 16 anni quando, nel cinema della mia città, andai a vedere "Via col vento". Non impressionatevi, ovviamente non era la prima, che è del 1939. Parliamo degli anni 70. La sala era la più rinomata della città, enorme, con uno schermo gigante pazzesco. Il film durava più di tre ore. Lo vidi, e poi lo rividi. Incollato alla sedia per circa 7 ore. Già dalla sua prima apparizione, al pic-nic sul prato, mi innamorai perdutamente di Rossella O'Hara - Vivien Leigh. Come non potevo?
In seguito, andai a vederlo ogni volta che veniva proiettato, finchè le sale non divennero troppo piccole e, anche, troppo squallide per contenere uno spettacolo simile.
Della tecnica, della regia, delle nevrosi dello staff e del regista, di tutti gli aneddoti che contornano la realizzazione dell'opera, si è già parlato molto e sicuramente coloro che mi stanno leggendo, frequentatori di filmtv, le sanno già tutte. Sulla scelta della protagonista si discusse molto e dopo 1400 provini, come un incanto, l'incarnazione di Rossella entrò negli studi. Una magia.
Di tutto il film, che certo meriterebbe maggior considerazione e anche qualche commento, io vedo solo Rossella O'Hara. Posso certo complimentarmi con gli altri attori, la regia, le scenografie, i trovarobe, la sceneggiatura, il montaggio, ecc. ecc., ma... il largo vestito bianco, il viso,le espressioni mutevoli ma sempre aggraziate, gli occhi smeraldo da cui non puoi allontanarti, il vestito verde fatto con le tende, i cappellini, le espressioni indispettite, i sorrisi, le piccole fossette alle guancie, le lacrime, gli sguardi di amore e quelli di odio, la stanchezza, la ribellione, l'infelicità, la speranza.
Oggi non ho più sedici anni, e gran parte delle mie emozioni di adolescente si sono perse nelle praticità della vita, nel lavoro, nelle indifferenze, tutto molto distante dalla fabbrica dei sogni di Hollywood. Però, Rossella, quando ti rivedo, bella come un tempo e come sempre, inalterato fantasma di luce, torno ragazzo e ripercorro i miei sogni, oggi come allora, forse anche di più, ogni volta. Grazie.
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