Regia di Fabio Bonifacci, Francesco Miccichè vedi scheda film
Il loro intento è raggiunto: fare una commedia alternativa ai modi classici italici. Ma loro chi? chiederete... Loro che hanno ideato, girato ed interpretato questa divertente commedia della truffa
L'arte della truffa diventa fonte di ispirazione per questa commedia dalla ritmica pimpante, dalla foggia moderna, lontana da un certo clichè italico e più vicina ad una forma da produzione internazionale. I due attori impersonano con discreta disinvoltura la vittima ed il carnefice, giocando al gatto col topo come si confà a questo tipo di storie, conducendo lo spettatore fino al finale non così scontato. La regia è anche brava nel confonderlo, coprendo le carte come farebbe un giocatore di poker, denotando una buona gestione dei meccanismi dell'inganno. In sintesi un prodotto ben fatto, ma carente in fatto di brillantezza narrativa (soprattutto nei momenti comici) e scarno nella contenutistica, cosa che gli avrebbe permesso di salire di livello. Anche gli attori offrono una prova a tratti balbettante, ma il gusto nel guardarla rimane discreto. Truffaldina.
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