Regia di Fabio Bonifacci, Francesco Miccichè vedi scheda film
Commedia simpatica, senza grandi pretese,non molto originale.
Davide,alias Edardo Leo,ha 36 anni e una sola aspirazione, guadagnare la considerazione del presidente dell'azienda in cui lavora e ottenere così il sospirato aumento di stipendio a 1700 euro al mese,stimata soglia minima, per coltivare il progetto di metter su famiglia.Dopo molto lavoro sembra arrivata la grande occasione, un brevetto rivoluzionario per una sostanza "magica", che rende tutto a prova di macchia.Dovrà effettuare la presentazione di fronte al pubblico e ai futuri acquirenti, mentre soddisfatto si allontana dall’ufficio, incontra Marcello ,alias Giallini il quale affabulandolo con mielose adulazioni,con una banale scusa lo porta a casa di due avvenenti ragazze,lo droga e lo deruba di tutto, quando si sveglia, è troppo tardi, è impossibilitato a presenziare all'evento,perde il lavoro, si ritrova pieno di debiti e soprattutto la fidanzata lo lascia,vedendo delle foto in cui lui si trastulla con le ragazze. Insomma in un colpo solo perde tutto e allora non gli resta che cercare il lestofante e farsi restituire il maltolto.Ma quando lo ritrova,ne resta affascinato ed entra nel suo mondo, fatto di truffe geniali,quanto improbabili,invenzioni d'artista,avviandosi in un singolare percorso di apprendimento.
Dai tempi di Totò truffa,"in primis" per continuare con "Febbre da cavallo"o "Il mattatore"o "Pacco doppio pacco e contropaccotto" solo per citare i più celebri, ma ci sono una sfilza di tanti altri titoli nostrani,l'arte della truffa è stata oggetto di attenzioni cinematografiche,riscuotendo sempre un grande consenso di pubblico,letta in chiave bonaria e umoristica,l'imbroglione diventa un simpatico gaglioffo,furbo e geniale,che inventa delle divertenti trovate, per turlupinare il prossimo,costituito da allocchi ingenui e sprovveduti, che abboccano come pesciolini d'acqua dolce e la truffa perde del tutto la connotazione negativa,non è più una colpa per chi la pratica,viene sdoganata e si configura come l'epressione di una scaltrezza speciale,una genialità particolare,i cui danni vengono subiti da creduloni,che tutto sommato sembrano meritare questo destino, anche perchè sempre dipinti come antipatici e perfino arroganti.
Ovviamente questo assunto è di per sé assolutamente negativo, perché assolutorio verso un comportamento che, viceversa andrebbe condannato senza se e senza ma, siccome però siamo nel paese di Bengodi, dove la cialtroneria premia ed è un vanto per chi la possiede e la usa, non possiamo scandalizzarci più di tanto.
La commedia peraltro è divertente, non molto originale e senza grandi pretese, di puro intrattenimento.
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