Regia di Fabio Bonifacci, Francesco Miccichè vedi scheda film
Una riuscita commedia, tra risate e un pò di tensione
E' curioso notare a volte quanto si diverta il fato, o in generale la vita a prenderci in giro: un'altra parabola degli scherzi che riserva il destino viene raccontata in questa pellicola da un certo David, interpretato da Edoardo Leo, che si presenta ad una casa editrice intento a far pubblicare il suo "manoscritto" a tal punto da minacciare con una pistola il povero Antonio Catania, che si vede costretto ad ascoltare una storia partorita dal desiderio dello scrittore di vivere in modo avventuroso e occasionale. Si narra della vita di un manager che viene rovinata sul piano economico e familiare da un individuo con le fattezze del bravissimo Marco Giallini, che sembra avere molteplici identità al fine di truffare poveri diavoli, ma a detta sua non in maniera rozza, volgare, al contrario artistica, regalando alle vittime delle emozioni che, pur essendo false, regalano comunque un bel momento. Una volta che il protagonista lo trova per farsi risarcire, invece si ritrova a diventare una specie di socio delle malefatte di quest'ultimo, ponendo allo spettatore un difficile quesito: deve maledirlo o ringraziarlo? Leo e Giallini sono due dei migliori attori italiani del momento e riescono uno con la propria insicurezza l'altro con la propria sfacciataggine e il carisma da "truffatore gentiluomo" a regalare momenti spassosi e interessanti, in una commedia quasi poliziesca che presenta una sceneggiatura di Fabio Bonifacci atipica per il nostro cinema e non poi così scontata. Già dall'inizio si può notare l'obiettivo del film di offrire colpi di scena e di mostrare anche qualche tinta thriller. Un buon esordio per il regista ( insieme al sopracitato Bonifacci) Francesco Micciché, che si è anche guadagnato un David di Donatello per la regia esordiente. Nel cast artistico troviamo anche Maurizio Casagrande, sempre adatto e simpatico nel ruolo del maresciallo, e che insieme al sempre nervoso Ivano Marescotti partecipa alla sequenza migliore del film, in cui avviene la truffa ai danni dell'azienda dove lavorava Leo, con un improbabile ed esilarante Giallini, arrogante e frettoloso commissario che mette in discussione il lavoro di Casagrande. Poi c'è anche il barzellettiere barese Uccio De Santis sempre bravo caratterista, che qui si diverte nei panni del sindaco di Trani. Una storia che offre dunque molti momenti esilaranti, come le riprese della scena action, e anche pseudo-filosofici, riflettendo su quanto a volte sia casuale e apparentemente dannoso trovare sé stessi.
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