Regia di Alfonso Bergamo vedi scheda film
All'inizio degli anni Novanta il cantante neomelodico Carmelo Zappulla viene accusato di essere il mandante dell'assassinio dell'amante di sua madre. Tutto si basa sulla testimonianza di un pentito mafioso e Zappulla si dà alla macchia fino a che il caso viene risolto positivamente per lui.
Quello di Carmelo Zappulla fu un caso piuttosto clamoroso, nei primi anni Novanta: la Giustizia si occupò di lui, affermato cantante neomelodico e star cinematografica nel genere della sceneggiata napoletana, per un omicidio del quale risultava il mandante. Zappulla fu latitante per qualche anno, venne poi assolto (le accuse erano mosse da un pentito di mafia non attendibile), ma la sua carriera ebbe inevitabili ripercussioni negative. A un quarto di secolo da quei giorni, lo stesso protagonista - suo malgrado - di tali vicende ritorna sullo schermo per impersonare sè stesso in questo Il ragazzo della Giudecca. Sebbene il titolo si rifaccia al libro autobiografico dello stesso Zappulla (Quel ragazzo della Giudecca. Un artista alla sbarra), la sceneggiatura risulta originale ed è opera del regista Alfonso Bergamo, classe 1986 e qui alla sua opera seconda, e di Craig Peritz. La confezione è patinata, ma povera e la regia piuttosto scolastica; anche per quanto riguarda l'intreccio e i contenuti siamo vicini alla forma televisiva e a risollevare le sorti dell'opera arrivano tre superospiti nel cast: Giancarlo Giannini, Tony Sperandeo e Franco Nero. Fra gli altri interpreti si segnalano Chiara Iezzi, Luigi Diberti, Christian Stelluti e Mario Donatone. Curiosità: nel 1983 Zappulla chiuse la prima parte della sua carriera di attore con Laura... a 16 anni mi dicesti sì, per la regia di Alfonso Brescia; 33 anni dopo il Nostro torna a recitare e dietro la macchina da presa c'è Alfonso... Bergamo. 3,5/10.
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