L'incredibile storia di Amy Winehouse, vincitrice di sei Grammy Awards morta per avvelenamento da alcol nel luglio 2011 a soli 27 anni, viene ripercorsa attraverso filmati di repertorio e brano inediti. Artista dal talento unico, Amy ha scritto e cantato con il cuore usando la sua voce per analizzare i propri problemi con onestà, rivelandosi come una delle artiste più originali e amate dell'era moderna. Il successo tuttavia ha portato un'eccessiva attenzione dei media nei suoi confronti, che combinata a uno stile di vita difficile e precario ha contribuito alla sua tragica scomparsa.
Note
In Amy la sovrabbondanza di materiale inedito è quasi frastornante: prima che l’esistenza della star inglese diventasse scrutinio quotidiano da parte di fotografi, giornalisti, fan e tabloid, c’era una ragazzetta bruna che si concedeva quotidianamente alle videocamere casalinghe e all’obiettivo dei cellulari di amici. La narrazione procede lineare, cronologica, e noi osserviamo, quasi troppo da vicino, la parabola di un corpo che cresce e muta, da banale si fa iconico, poi si consuma, si disfa. Nonostante l’indagine frenetica, il mistero di Amy resta sigillato. Ma forse, chissà quanto consapevolmente, il film ci svela molto, di noi.
Una breve vita scandita da droghe e alcool, ma una grande interprete dei suoi bellissimi brani musicali. Documentario con tanti filmati personali, ben fatto.
AMY è uno splendido percorso intimo e pubblico, avvincente e straziante, che s'ingrossa senza sosta come un vero fiume in piena. Il miglior tributo possibile alla persona Amy Winehouse e alla sua arte grazie ad un regista capace di fare grande cinema su un terreno in cui molti si accontentano di asettiche e oneste ricostruzioni.
Era «una delle più belle voci jazz che abbia mai sentito, al livello di Ella Fitzgerald o di Billie Holliday» dice Tony Bennett in questo film su una cantautrice tra le più talentuose della sua generazione, Amy Winehouse (14 settembre 1983 - 23 luglio 2011) piccola grande donna deceduta per arresto cardiaco “al di là di ogni possibile aiuto".
La breve vita, e le immortali canzoni di Amy Winehouse.
Una donna destinata a perdere, nell'amore come in tutto; una cantante che lasciava che i versi scaturissero dall'anima, per poi abbandonarli a galleggiare nel nulla.
Documentario che - in maniera partecipe ed efficace - ripercorre la storia di Amy Winehouse, cantante britannica tanto dotata quanto fragile. Talento che divora se stesso, tra un padre affarista e un marito drogato, Amy aveva paura del successo e, rapidamente, precipitò nel lato più buio di sé. Voto 7/10.
Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone, Dinah Washington…Amy Winehouse. Grandi voci, grandi interpreti. Amy ha avuto una breve vita come la Holiday e come Janis Joplin. Le ha accomunate la droga e l’alcol. La cantautrice inglese è salita alla ribalta nel 2003 con l’album FRANK, molto jazz e ricercato. La sua vita è ancora del tutto normale: ha un debole per l’alcol e per il biliardo, qualche problema di bulimia ma è una persona semplice. Vedere “Arena: Amy Winehouse - The day she come to Dingle” per credere. L’unione totale e morbosa con Blake Fielder-Civil, culminata con il matrimonio del 2007, coincide con il consumo e l’abuso di droghe che portano la cantante quasi in coma e ne cambiano definitamente lo sguardo e la genuinità. Un anno prima era uscito il suo più grande successo BACK TO BLACK con numerose hit che la proiettano nell’Olimpo delle star.
Il documentario AMY – THE GIRL BEHIND THE NAME di Asif Kapadia ripercorre gli ultimi dieci anni di vita attraverso filmini adolescenziali, registrazioni audio di conversazioni, dietro le quinte, interviste, testimonianze fino al tragico epilogo del luglio 2011. Un gran senso di malinconia, di rimpianto pervade il doc, ché insiste un po’ troppo sul lato gossip, che ebbe comunque la sua triste importanza. Nonostante le fragilità, la solitudine della fine la voce e le canzoni di AMY risuoneranno in eterno.
Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone, Dinah Washington…Amy Winehouse. Grandi voci, grandi interpreti. Amy ha avuto una breve vita come la Holiday e come Janis Joplin. Le ha accomunate la droga e l’alcol. La cantautrice inglese è salita alla ribalta nel 2003 con l’album FRANK, molto jazz e ricercato. La sua vita è ancora del tutto normale: ha un debole per… leggi tutto
Difficile valutare questo docufilm....come la sua protagonista. Alla fine però non si può fare altro che commuoversi per come è finita e per quello che era questa talentuosa diva, probabilmente troppo semplice e sola per sopravvivere nella tana dei lupi che la circondavano.......................................................... leggi tutto
Personaggio tragico, popstar del soul bianco vocalmente dotatissima ma con un solo minuto di ispirazione in tutta la sua breve vita, Amy Winehouse è morta ad appena 28 anni, nel 2011. Il regista Asif Kapadia - già autore di un documentario dedicato ad Ayrton Senna - rovista tra il moltissimo materiale privato, le riprese domestiche, gli scatti rubati dopo le moltissime notti brave,… leggi tutto
Facciamo un gioco. "Parapiglia! Scatta il gioco della bottiglia!" ...? Quasi, ma no. "Se ti faccio vedere il mio nuovo minipimer a vibrazione ultrasonica che c'ho in tasca tu me lo esci il tuo set di scodelle?" ...?…
Questo bel documentario ha il pregio di entrare nella vita di un cantante e ragazza straordinaria. La sua voce era sublime, cantava con una naturalezza disarmante, nata per questo. Parte in sordina, umilmente scanzonata, fin da ragazzina, le sue "cantate" fanno tremare dai brividi di emozione le persone accanto a lei.
Era giovane quando muore, lasciando un vuoto insostituibile, a mio modesto…
Gli occhi assurdamente bistrati, gli amori sbagliati, gli sketch pateticamente comici di chi non perdona il successo e si ripara con comodità dietro le altrui debolezze, il gossip, i picchi di un carattere speziato un po’ più del necessario, soprattutto una voce che nasceva da dentro, tanto più bella e potente in quanto graziata da una sorta di fardello di…
La solita brutta storia che si ripete; sensibilità accesa, vulnerabilità, sregolatezza, star system, un cocktail micidiale. Judy Garland, Billie Holdiday, Edith Piaf, Janis Joplin per parlare solo di donne (dato che la sensibilità maschile è ancora un tema tabù) e di musica (un mondo invero particolarmente colpito dal fenomeno) e ora Amy Winehouse. Kapadian ha…
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Commenti (6) vedi tutti
Una breve vita scandita da droghe e alcool, ma una grande interprete dei suoi bellissimi brani musicali. Documentario con tanti filmati personali, ben fatto.
commento di iroAMY è uno splendido percorso intimo e pubblico, avvincente e straziante, che s'ingrossa senza sosta come un vero fiume in piena. Il miglior tributo possibile alla persona Amy Winehouse e alla sua arte grazie ad un regista capace di fare grande cinema su un terreno in cui molti si accontentano di asettiche e oneste ricostruzioni.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (SillyWalter)Era «una delle più belle voci jazz che abbia mai sentito, al livello di Ella Fitzgerald o di Billie Holliday» dice Tony Bennett in questo film su una cantautrice tra le più talentuose della sua generazione, Amy Winehouse (14 settembre 1983 - 23 luglio 2011) piccola grande donna deceduta per arresto cardiaco “al di là di ogni possibile aiuto".
commento di marco biLa breve vita, e le immortali canzoni di Amy Winehouse. Una donna destinata a perdere, nell'amore come in tutto; una cantante che lasciava che i versi scaturissero dall'anima, per poi abbandonarli a galleggiare nel nulla.
leggi la recensione completa di MarioCDocumentario che - in maniera partecipe ed efficace - ripercorre la storia di Amy Winehouse, cantante britannica tanto dotata quanto fragile. Talento che divora se stesso, tra un padre affarista e un marito drogato, Amy aveva paura del successo e, rapidamente, precipitò nel lato più buio di sé. Voto 7/10.
commento di alexio350Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone, Dinah Washington…Amy Winehouse. Grandi voci, grandi interpreti. Amy ha avuto una breve vita come la Holiday e come Janis Joplin. Le ha accomunate la droga e l’alcol. La cantautrice inglese è salita alla ribalta nel 2003 con l’album FRANK, molto jazz e ricercato. La sua vita è ancora del tutto normale: ha un debole per l’alcol e per il biliardo, qualche problema di bulimia ma è una persona semplice. Vedere “Arena: Amy Winehouse - The day she come to Dingle” per credere. L’unione totale e morbosa con Blake Fielder-Civil, culminata con il matrimonio del 2007, coincide con il consumo e l’abuso di droghe che portano la cantante quasi in coma e ne cambiano definitamente lo sguardo e la genuinità. Un anno prima era uscito il suo più grande successo BACK TO BLACK con numerose hit che la proiettano nell’Olimpo delle star. Il documentario AMY – THE GIRL BEHIND THE NAME di Asif Kapadia ripercorre gli ultimi dieci anni di vita attraverso filmini adolescenziali, registrazioni audio di conversazioni, dietro le quinte, interviste, testimonianze fino al tragico epilogo del luglio 2011. Un gran senso di malinconia, di rimpianto pervade il doc, ché insiste un po’ troppo sul lato gossip, che ebbe comunque la sua triste importanza. Nonostante le fragilità, la solitudine della fine la voce e le canzoni di AMY risuoneranno in eterno.
leggi la recensione completa di hallorann