Regia di Vojtech Jasný vedi scheda film
MUBI
Su MUBI è possibile trovare un film raro intitolato The Cassandra cat, del regista ceco Vojtech Jasný, risalente al 1963.
Il film, poco noto, ma distribuito con diversi titoli (C’era una volta un gatto, ma anche Un giorno, un gatto, e anche Quando viene il gatto), si è aggiudicato il Premio Speciale della giuria al 16° Festival di Cannes, riproposto nel 2021 nella sua versione restaurata, nella categoria Cannes Classiques.
Nel cast inevitabilmente poco noto, spicca per la bellezza dai contorni quasi ultraterreni, l’allora giovane attrice Emília Vášáryová.
Una commedia frizzante e sarcastica quella del cineasta ceco Vojt?ch Jasný. Una favola arguta, un monito contro la grettezza dell'umanità adulta, abietta e meschina. Salvata in extremis dalla lungimiranza e dalla innocenza di un gruppo di scolari, assecondati da un maestro saggio e innamorato.
In una piccola città della Cecoslovacchia, la quotidianità un po’ incolore del piccolo centro rurale viene scossa dall’arrivo di una piccola carovana di artisti circensi.
Un mago piuttosto estroverso dalla gestualità teatrale ed ammiccante, introduce la sua sparuta combriccola. Tra cui spiccano una stupenda giovane trapezista, la Cassandra del titolo, e un gatto tigrato che potrebbe apparire come un ordinario felino, non fosse che indossa, ostentando una disinvolta nonchalance, un vistoso paio di occhiali da sole.
Seguendo la bizzarra storiella, si scopre che il gatto è dotato di poteri magici che gli consentono di classificare le persone, in base al carattere, secondo tonalità di colore che spaziano dal rosso degli innamorati, a tutti gli altri colori.
Si va dal viola dei bugiardi, il grigio dei ladri, il giallo che individua gli infedeli. Ce n’è per tutti, insomma.
É infatti sufficiente che il gatto si tolga gli occhiali, per far sì che i personaggi che passano sotto il suo sguardo si colorino della tonalità che li caratterizza nell’intimo, classificandoli in modo inequivocabile davanti agli altri, e rendendo palesi i recessi più gelosamente nascosti di ognuno di loro.
Lo scompiglio che si crea dinanzi alla presenza scomoda del gatto magico travolge tutti, tranne un timido e solerte maestro di scuola. Che, non avendo nulla da nascondere, si lascia in particolare intrattenere dalla bella trapezista, di cui si innamora perdutamente, peraltro ricambiato, assumendo presto un accecante color vermiglio.
A quel punto, il piccolo animale diventa il testimone scomodo dei vizi di una umanità che ha bisogno di vivere nel segreto dei propri vizi irrinunciabili. Il gatto diviene così oggetto di una caccia efferata, che solo i bambini, nel candore della loro età, sapranno affrontare efficacemente.
La brillante e acuta commedia morale di Jasný si caratterizza innanzi tutto per la disinvolta sceneggiatura che si traduce in dialoghi arguti e pungenti. In modo da evidenziare, con un umorismo che non rinuncia a severe quanto meritate staffilate morali, come la grettezza umana sia una caratteristica difficilmente curabile in una categoria come quella umana degli adulti.
Un poco più di speranza è riservata agli uomini sensibili e di cultura, che si identificano nella figura del mite maestro di scuola, e degli alunni della sua classe, veri eroi della vicenda, grazie ai quali la povera bestiola riuscirà a trovare scampo dalla crudeltà del mondo adulto.
Il film si rivela una commedia scoppiettante, in cui l’io narrante e il mago a capo degli artisti ambulanti si riconoscono nelle vesti del medesimo istrionico mattatore protagonista, l’attore Jan Werich, gran cerimoniere di una favola che riesce ad assumere toni quasi epici. Ma nello stesso tempo sognanti e fuori da ogni preciso contesto temporale.
Di notevole impatto anche le riprese aeree, agili e ardite in un’epoca assai distante dalla presenza, ormai consueta, di droni svolazzanti. Qui le immagini spaziano su inquadrature agresti che si alternano a vedute urbane, in cui predomina la piazza della stupenda cittadina di Tel?. Il cui centro storico è stato inserito meritatamente nella lista dei Patrimoni dell’Umanità nell’ambito dell’Unesco.
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