Regia di Gianni Vernuccio vedi scheda film
La campagna lombarda fa da cornice ai misteri che legano le anime inquiete che la popolano...
Dopo la morte dei suoi genitori un ragazzo milanese apprende che il suo vero padre è un nobile brianzolo col quale la madre, figlia del fattore dell'azienda agricola della nobile famiglia, aveva avuto una relazione durante la seconda guerra mondiale. Arrivato nell'enorme villa del nonno il giovane riesce a dimostrare il grado di parentela e a farsi accettare dall'anziano conte che lo accoglie con molto affetto, anche per ricordo del figlio partigiano morto durante la guerra. Ma l'inquietante e lussuosa magione nasconde misteri poco chiari anche ai suoi stessi abitanti per una storia accaduta tanto tempo fa... Chi è quella misteriosa ragazza che appare spesso al ragazzo ma nessuno ricorda? Interessante ghost story romantica dove un filò di provincia fa da "cattiva" morale all'animo crudele dell'uomo. Il motivo principale (musica leggera tipica del periodo) sembra la ballata di un cantastorie che racconta ciò che vediamo. Buon esempio di gotico che riesce ad inquietare e sorprendere senza ricorrere alla violenza ma sfruttando ingredienti caratteristici: edifici particolari (anche abbandonati), bambole, carri funebri, fiumi, laghi e boschi, fantasmi, intrighi famigliari, flashback e molti altri elementi tipici dei fumetti "neri" di quell'epoca. La provincia lombarda fa da ottima cornice a tutto questo. Girato a Carate di Brianza (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico).
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