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Circuito chiuso

Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film

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La recensione su Circuito chiuso

di mm40
5 stelle
In un cinema romano si sta proiettando un western con Giuliano Gemma. A un certo punto il protagonista si volta verso la platea e spara. Uno spettatore muore. La polizia ripete la proiezione e incredula assiste a un secondo omicidio. C'è un assassino in sala? O è semplice suggestione? Anche un giovane sociologo indaga, con teorie tutte sue.
 

La potenza della persuasione, l'immaginazione che trionfa sulla vita concreta; Circuito chiuso è un piccolo film che Giuliano Montaldo ha girato per la televisione nel 1978, mettendo in scena una storia nella quale la fantasia si intreccia con il reale, dando vita a un bizzarro thriller 'sociologico'. La figura centrale è infatti quella del giovane sociologo interpretato dal (sempre) bravo Flavio Bucci; gli altri nomi interessanti nel cast sono quelli di Aurore Clement, Mattia Sbragia, Tony Kendall, Ettore Manni, William Berger, con una parte basilare, ma limitata a poche pose per Giuliano Gemma. Circuito chiuso è frutto di una sceneggiatura firmata da Nicola Badalucco con la collaborazione del produttore Mario Gallo e del regista; una trama che galleggia sulla mise en abyme più classica, quella del film (proiettato in un cinema) nel film (che state vedendo), con elementi che riportano in mente nell'immediato La rosa purpurea del Cairo che Woody Allen dirigerà soltanto qualche anno più tardi, nel 1985 (difficile ipotizzare che Allen abbia precedentemente visto il lavoro di Montaldo, anche perchè l'idea della compenetrazione fra realtà e fantasia è elemento fondamentale da sempre nella poetica dell'autore americano). Circuito chiuso è 'televisivo' quanto basta, cioè 'al risparmio' per quanto riguarda scene, costumi, luci; ma effettivamente cinematografico nella trama, nei dialoghi, nella scrittura dei personaggi, per quanto vada sottolineata una certa dilatazione nella narrazione, che si sarebbe potuta consumare in molto meno di cento minuti. Questa pellicola si situa inoltre fra due fra i titoli più celebri di Montaldo, cioè L'Agnese va a morire (1976) e Il giocattolo (1979). 5/10.

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