Regia di Rebecca Miller vedi scheda film
Le new families odierne sono fluide, osmotiche, pianificabili individualmente e proprio la mancanza di stabilità al loro interno può rivelarsi strumento di conoscenza e verità. Brillante e piacevolissima commedia di ambientazione newyorkese che coniuga lo spirito del cinema indie con il prestigio di un cast illustre e decisamente affiatato.
Maggie ha deciso di concepire un bambino, ma non ha mai avuto un fidanzato per più di 6 mesi consecutivi. John vorrebbe riuscire a finire il romanzo che sta scrivendo, ma è soffocato da una famiglia impegnativa dominata da una moglie ambiziosa ed egocentrica.
Le new families odierne sono fluide, osmotiche, addirittura pianificabili individualmente e senza esclusione di elementi interscambiabili, ma proprio la mancanza di stabilità al loro interno può rivelarsi strumento di conoscenza reciproca e di verità.
E’ davvero un ottimo, brillante lavoro questa commedia di Rebecca Miller, figlia del drammaturgo Arthur Miller, che si aggira perfettamente a suo agio in una New York cerebrale ed effervescente, habitat umano ad alto tasso di volubilità già congeniale ad autori come Baumbach (non a caso la protagonista è Greta Gerwig, la musa ispiratrice del regista).
Familiarità e vicinanza a un certo universo filmico di tendenza sono immediatamente evidenti, si diceva, ma è giusto rimarcare come Maggie’s plan sia un film denso di costruzioni originali che non lasciano spazio a soluzioni déjà vu e non mancano di ripagare l'interesse dello spettatore con continuità di spunti e una messa in scena convincente.
Ethan Hawke ha già dimostrato naturale inclinazione a indossare i panni del quarantenne irrisolto con famiglia composita - vedi le proficue collaborazioni con Richard Linklater - mentre l'altera Julianne Moore si conferma attrice capace di scelte interessanti e per nulla scontate come già è avvenuto con l’apprezzato Quel che sapeva Maisie di Scott McGehee e David Siegel, altro buon punto da segnare sulla mappa di questa recente attitudine del cinema americano più ricercato a coniugare i modi e l’immediatezza delle migliori produzioni indipendenti con la consolidata e carismatica presenza di attori affermati ma ancora aperti alle novità e pronti a mettersi in gioco. Scambi serrati di battute acute tra i due veterani e la giovane e sempre più in ascesa Greta Gerwig si succedono sulla base di una scrittura disinvolta e curatissima, molto attenta anche ai personaggi minori, che riesce a inquadrare le vicende improbabili della vita dall’angolazione giusta.
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