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31

Regia di Rob Zombie vedi scheda film

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La recensione su 31

di maghella
5 stelle

 

Anni 70? una combriccola di scanzonati non più giovanissimi? Una compagnia di circensi di strada strafatti di erba? Non è ben chiaro chi siano i protagonisti di “31”, il nuovo film di Rob Zombie. E questo “pressapochismo” o comunque questa precarietà narrativa è il vero e (forse) unico lato negativo del film. I personaggi che ci vengono presentati all'inizio della storia sono senza storia, un gruppo di persone che arrivano dal nulla, non raccontandoci nulla di chi sono né dove vanno, e tanto meno che vogliono fare. Loro malgrado vengono catturati e portati in un non precisato luogo, dove si svolge un misterioso gioco chiamato “31”, che viene gestito da un terzetto di anziani truccati da cortigiani settecenteschi che scommettono sulla vita e la morte dei novizi catturati, contro una serie di personaggi improbabili che armati di ogni arma degna di questo nome cercano di portare il loro punto a casa. Il film prosegue così senza troppe sorprese, nella più scontata delle gare dove la fanno da padroni seghe elettriche e mazze da baseball chiodate. Nonostante i personaggi che si susseguono in questa kermesse siano veramente divertenti e molto suggestivi, levato il primo momento di stupore per i bei costumi indossati, il film diventa noioso. Non bastano infatti le tante (tantissime) scene splatter a tenere lo spettatore più esigente sulla poltrona. Non bastano nemmeno le tante (tantissime) moine di Sheri Moon, elevata a eroina “vincente”, a far entrare in empatia con il personaggio. L'unica cosa degna di nota è la presenza del personaggio Doom-Head (interpretato da un fantastico Richard Brake), un pagliaccio assassino crudele, pazzoide e delirante, invincibile e abilissimo con i coltelli. Quando Doom-Head entra in gioco e ci allieta con la sua presenza appare (almeno in me) un barlume di interesse nel continuare a vedere il film.

Purtroppo Zombie non concede nulla di più a livello narrativo, ma lavora esclusivamente sull'aspetto visivo e immaginativo della storia. Tutti i bellissimi personaggi sono perciò curati solo superficialmente, ma completamente trasandati sul loro aspetto psicologico: non sappiamo chi sono, non sappiamo perché fanno tutto questo, non sappiamo da dove vengono, chi li ha condotti lì, manca qualsiasi tipo di spiegazione a riguardo dell'esistenza stessa di “31”. Il film pare manchi completamente di un inizio e di una fine, sembra un interminabile intermezzo fatto di sbudellamenti e ammazzamenti che alla lunga stancano (anche una come me che con lo splatter ci va a nozze).

 

Curiosità: da anni Rob Zombie si circonda di un cast collaudatissimo e perfettamente in sintonia, che in un film mediocre come questo è la sua forza. In questo “31” torna nuovamente Meg Foster che con tutte le sue rughe e il suo corpo asciutto non ha perso minimamente la sua bellezza. Malcom McDowell che è uno degli anziani promotore del gioco. Judy Geeson, che la ricordo come una delle Streghe di Salem insieme alla Foster. Questi 3 fantastici attori sono stati colonne portanti del cinema degli anni '70, chi a livelli più alti, chi solamente partecipando a serie televisive e “B” movie, in questi “recuperi” di talenti Zombi ha sempre avuto occhio, dimostrandosi un “Tarantino” del genere horror.

Richard Brake

31 (2016): Richard Brake

 

 

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