Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Interpretazione estremamente libera (e selvaggia) della leggenda di Re Artù da parte di Guy Ritchie che trasforma il futuro sovrano d'Inghilterra in una specie di Robin Hood ante-litteram (e il contesto storico della pellicola, magia a parte, sembrerebbe proprio quello dell'arciere di Sherwood piuttosto che quello dei Cavalieri della tavola rotonda), anche lui in lotta contro un usurpatore (e anche in questo caso fratello del vero Re) e criminale/fuorilegge che guida, seppur controvoglia, il popolo alla rivolta contro le ingiustizie del mal governo, onde riappropriarsi anche dei propri titoli nobiliari e, nel caso, addirittura del trono stesso.
Anche gli interpreti (Charlie Hunnam, Jude Law, Eric Bana, Djimon Hounsou, Astrid Berg Fritsbey, Aidan Gillen, Annabelle Wallis) non sembrano aver compreso bene dove siano finiti, arrancando quando e come possibile per non sfigurare troppo.
Forse non bruttissimo come viene dipinto da molti, certe immagini e alcune scenografie sono invero piuttosto belle, ma é comunque anche terribilmente inutile almeno quanto tristemente noioso.
Interessante, nella sua ironia, che proprio l’ultimo Robin Hood di Otto Bathurst, nel 2018, riprenda molti degli stilemi e delle tematiche visive proprie di questa pellicola per modernizzare la figura dell’arciere di Sherwood, ma riuscendo ad ottenerne un risultato addirittura peggiore.
Quando è scritto che può finire soltanto in un modo...
VOTO: 4,5
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