Regia di Michael Thelin vedi scheda film
I film di questo genere, quelli in cui delle persone vengono soggiogate e torturate psicologicamente e fisicamente nelle loro case, mi hanno sempre messo una certa ansia, mi fanno stare male dentro; certo, lo so che è quello lo scopo ma non è uno stato in cui mi piace stare. L'unica pellicola che da questo punto di vista non mi ha fatto storcere troppo il naso e mi è molto piaciuta, è LA NOTTE DEL GIUDIZIO, in cui la componente braccaggio/tortura era abbastanza livellata con quella action e questo probabilmente ha reso il tutto molto più di intrattenimento e "leggero".
EMELIE invece, mi ha attirato per un'altro motivo, il tema centrale; in questo caso non sono degli adulti ad essere assediati e infastiditi, ma bensì dei bambini, tre fratellini per la precisione.
Due genitori escono una sera per festeggiare il loro anniversario di matrimonio e quindi lasciano i figli nelle mani di una babysitter, non la solita ma una nuova ragazza in sostituzione.
Mano a mano che il film va avanti, ci accorgiamo sempre di più che questa donna non ha molto le rotelle a posto e il suo passato è abbastanza oscuro. Starà ai tre fratelli, soprattutto al più grande, cercare di prendere la situazione in mano e scappare dalla sadica aguzzina.
Il film mantiene una buona tensione, intervallata da momenti molto forti e crudi, che anche se non vengono esplicitati in modo palese, riescono a far percepire ciò che accade e ci lasciano addosso un senso di grande rabbia e fastidio.
Sul finale il film cade un pò troppo nel banale, trasformandosi in una specie di MAMMA HO PERSO L'AEREO, dove i più deboli diventano gli eroi e in poco tempo riescono a ribaltare la situazione ed averla vinta.
Nel complesso il film è godibile e funziona molto sotto il fattore: "Madò...mo vado io là e la ammazzo a questa!".
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