Regia di Otto Preminger vedi scheda film
“La vergine sotto il tetto” rappresenta una delle rare incursioni del regista nel genere commedia ed è tratto da un lavoro teatrale, dato con successo a Brodway (“The Moon is Blue”), prodotto da Preminger.
La trama è molto semplice ed è soprattutto un pretesto per introdurre situazioni divertenti e dialoghi spiritosi: un architetto (William Holden) che ha appena lasciato la fidanzata (Dawn Addams), si invaghisce di una ragazza incontrata sullo Empire State Building (Maggie McNamara) e la invita a casa. Qui incontrano il padre della ex fidanzata (David Niven) che, da incallito dongiovanni, corteggia la ragazza, sembrerebbe con successo, ma il lieto fine è in agguato.
Il film mostra la sua origine teatrale essendo girato pressoché totalmente in interni ed è un susseguirsi di arguti e pungenti dialoghi: il suo fascino sta nell’eccellente recitazione degli attori, diretti con eleganza e leggerezza da Preminger, come al solito assai accurato nella messa in scena.
I problemi che il film ha avuto con la censura, dovuti alle allusioni sessuali ed a parole come «vergine» e «amante» sono emblematici dell’oscurantismo di quei tempi, al punto da sembrare al giorno d’oggi inverosimili.
In conclusione, è un ottimo film che pur non raggiungendo le eccellenze del capolavoro lo si guarda volentieri con divertita partecipazione.
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