Regia di Ben Stiller vedi scheda film
Il film va visto solo da un certo pubblico, gli altri rimarranno sconcertati, ben che vada.
Il primo Zoolander non è che andò benissimo, nel lontano 2001. Ma divenne poi un film di super culto, per via di vari motivi: prendeva intelligentemente in giro, anzi, proprio per il culo, il mondo della moda; aveva personaggi riusciti, aveva battute che divennero cult, e così via. Dopo tanti anni, il seguito, che stavolta è stato bastonato dal grande pubblico, e che invece a me pare più o meno come l'altro: una cosa simpatica, certamente improponibile, in assoluto, ma che ha un suo perché tra i fan del primo e i fan di un certo tipo di cinema. Come la volta scorsa, la storia è una sequenza di assurdità, non sgradevoli; ancora, è infinita la sequela di camei, tutti attori famosi che hanno voluto esserci per un attimo (e non solo attori). Se nel primo c’erano pure l’attuale presidente degli Stati Uniti e sua moglie, qua vediamo Valentino, John Malkovich, Benedict Cumberbatch, Justin Bieber, Lenny Kravitz e mille altri. Mentre l’altro film era andato così cosà, questo è andato proprio male: i tempi, è evidente, sono cambiati. Non è piaciuto e non è stato visto; si saranno divertiti un sacco però a farlo, ed è stato girato interamente in Italia.
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