Regia di Ben Stiller vedi scheda film
I modelli più stolti e storditi del mondo sono tornati sulle passerelle per sventare un diabolico complotto ordito tra le viscere di una Roma che per una volta scippa a Milano il titolo di capitale della sfilata: sullo sfondo il mondo di una moda scellerata e folle dove la creatività sfocia nella follia più acuta e delirante.
L'uomo che inventò il "selfie" è di ritorno dopo quindici anni dal primo esilarante episodio: e dopo un volontario periodo di auto-esilio tra le fredde e sperdute montagne di una località impervia ed innevata, l'ex modello più glamour del mondo viene richiamato "sulle passerelle" da un Billy Zane (nel ruolo di se stesso), dopo che una serie di omicidi a catena sta mietendo vittime tra i principali divi del mondo dello spettacolo e della musica (l'ultimo è addirittura Justin Bibier, che seguiamo mentre cerca di scappare dai suoi inseguitori, fino ad un finale tragicomico impossibile da non immortalare e rendere eterno.
Sia Derek Zoolander che il suo antico e biondo rivale Hansel, tornano nel mondo della moda, richiamati dall'iniziativa della più celebre stilista che campeggia e sovrasta le passerelle più mondane del mondo romano (ma?... ma Milano non era più pertinente che Roma?) della moda. Derek sconta ancora l'ossessione della morte della moglie durante un tragico incidente occorso alla struttura che egli finanziò e costruì con materiale così inadeguato da farla crollare proprio il giorno della inaugurazione, uccidendo la dolce ed angelica consorte. Privato della custodia del figlio, Zoolander accetta di tornare alle sfilate sperando di poter riuscire a provare di essere in grado di manterene economicamente il pargolo, riuscendo a riprenderselo. ma in realtà il piano della smaliziata stilista è quello di indurre l'eccentrico modello a rimettere in libertà il suo più spietato rivale, costretto da anni in una speciale prigione per stilisti impazziti in mezzo al mare.
Inutile perdere altro tempo a raccontare una vicenda tanto assurda quanto esagitata, forte di comparse di tutti i generi e camei d'extra lusso, tra attori che interpretano se stessi, altri che accettano sportivamente di prendersi in giro senza ritegno, mentre stelle della moda giocano ironicamente (ma neanche troppo) a scherzare sull'immagine follemente eccentrica che di essi il mondo si è costruita in questi anni di ostentazioni e deliri visivi spesso senza costrutto.
Certo Stiller ha l'intelligenza di non prendersi mai sul serio (come potrebbe del resto?), e di restare sulla superficie di una materia che di per sé è solo esteriorità e celebrazione fine a se stessa.
Trascinati a forza da un ciclone che ci trasporta su sentieri a montagne russi tra nonsense e demenza senza ritegno, Zoolander 2 diverte il primo quarto d'ora, ma poi finisce per stancare e per ripetersi in una girandola di situazioni grevi un pò tutte uguali e prevedibili, dove ogni nuova apparizione o cameo di lusso serve solo a distoglierci da quel senso di stucchevolezza che la trama esagitata e gaglioffa ci riserva nel suo stolto susseguirsi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta