Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Tecnicamente molto ben realizzato e condotto, con un ritmo veloce e spigliato, il film soffre secondo me di un eccessivo cinismo. La sceneggiatura è quasi preoccupata di far vedere come tutti i personaggi agiscano per interesse egoistico (spesso rappresentato dal denaro), come tutti siano disposti a tradire e ingannare chiunque, e come l’amicizia non esista. Alla lunga questo pessimismo assoluto mi è riuscito pesante. Tra l’altro ho trovato il personaggio di Burt Lancaster decisamente antipatico e persino odioso, col suo eterno sorriso strafottente e sadico, e il grilletto facile. Lo stesso Gary Cooper, con questa figura di egoista senza scrupoli, è lontano dai personaggi a cui ci ha abituato. Rimane solo il dubbio se la sua espressione nell’ultima scena sia di altro odio, oppure di dolore per la morte del compare. Le donne non sono meglio degli uomini, in quanto ordiscono trame e inganni a più non posso. In ogni caso è un film che non lascia speranza e non salva nessuno, e che quindi sicuramente piaceva a Pekinpah e Altman. Proprio non capisco perché esso sia piaciuto così tanto a Truffaut. Robert Aldrich è bravo, ma la sua abilità era degna di miglior causa.
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