Regia di Joel Edgerton vedi scheda film
Solido thriller psicologico, scritto, diretto e interpretato dall’australiano Joel Edgerton, attore capace (ha interpretato tra gli altriBlack Mass, Zero Dark Thirty e Warrior) e già autore del soggetto per l’apocalittico The Rover e per Regali da uno sconosciuto – The Giftautore a tutto tondo. Il film si innesta nella tradizione del thriller psicologico tutto giocato sulle attese dello spettatore e su una forte connotazione psicologica dei personaggi che sono appena tre ma reggono bene la narrazione. Simon (Jason Bateman) e Robyn (Rebecca Hall) si trasferiscono a vivere in provincia. Casa lussuosa, buon lavoro di lui che attende una promozione importante. Qualche piccola ombra del passato: una gravidanza andata male e uno strascico pesante di disagio che ne consegue. Ma tutto sembra ormai essere alle spalle tanto che i due, timidamente, cominciano a pensare di allargare la famiglia. Poi la svolta: un tizio un po’ strano, Gordo (interpretato da Edgerton), che entra quasi per caso nella vita dei due; dapprima timidamente, poi in modo sempre più subdolo e ambiguo. Dice di essere un compagno di scuola di Simon, ma chissà….
Thriller tutto retto su attori e su una regia accorta e matura che gioca più sui chiaroscuri e poco sugli effettacci: funzionano tanto i tre interpreti. Rebecca Hall, ago della bilancia della narrazione anche sotto il profilo affettivo, è vero punto di vista interno alla storia ed è credibile (oltre che bellissima) nella parte della donna sofferente, stretta tra due fuochi: la diffidenza sempre più crescente e astiosa del marito nei confronti del terzo incomodo e una sorta di comprensione materna che lei prova dinnanzi al timido e goffo Gordo. E sarà sempre lei, che intuisce che è successo qualcosa di terribile nel passato dell’uomo, a costituire il vero e proprio motore dell’azione. Ben coadiuvata dalla coppia formata da Bateman e Edgerton, la Hall e il suo personaggio ferito e sollecito al tempo stesso è la cosa migliore di un film che si incarta un po’ nella fase pura del thriller con un paio di svolte sin troppo forzate (compresa quella inerente al lavoro del protagonista). Per poi chiudere con un finale efficace che fa leva sulle paure inconsce dei protagonista.
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