Regia di Joel Edgerton vedi scheda film
Un gran bel film di genere che piacerà sicuramente agli amanti dei thriller psicologici per la costruzione della messa in scena e per l'ottima caratterizzazione di tutti i protagonisti.
A tutti piace ricevere dei regali. Soprattutto da parte di chi non ce lo aspettiamo o magari da una persona a noi cara. Ma dubito che la maggior parte di noi accetti regali da parte di uno sconosciuto, o meglio di una persona che riappare dopo anni. Il caso è proprio questo: Simons si trasferisce con la moglie a Los Angeles per iniziare una nuova vita. Quello che Simon non si aspetta (e questo accade subito, all'inizio del film) è incontrare qui un vecchio fantasma del passato: il suo compagno di classe Gordo ("la prima parte della conversazione è stata imbarazzante, non ricordavo chi fosse").
Da qui in avanti, l'ex compagno di classe si prodigherà a fare dei regali, dei pensieri alla novella famiglia. L'input del film prende molto spunto dai thriller classici e costruisce man mano che il film va avanti un livello di tensione notevole. Noi spettatori siamo portati per gran parte del film a guardarlo attraverso il punto di vista di Simons (e in parte della moglie Robin) quasi fossimo in qualche maniera obbligati a credere alle sue parole. Esplicita la prima cena con Gordo quando appunto lui racconta fatti avvenuti nel passato. "Simon dice...". Simon dice alla moglie (e quindi allo spettatore) credimi. Le persone si sa, costruiscono una maschera per poter sopravvivere ed andare avanti. Quello di cui non si rendono conto è che mentire porta sempre (anche nel piccolo) a delle conseguenze). Le parole dicono, feriscono più della spada e qui ne abbiamo una dimostrazione lampante. I ragazzi a volte son pesanti, fanno i bulli e non si rendono minimamente conto che in quel momento stanno distruggendo una vita. Questo perchè nell'odierna società siamo diventati fin troppo egoisti e trascuriamo sempre di più l'altro in favore del proprio io.
Nella seconda parte il film mi ha ricordato in parte Niente da nascondere di Haneke. Questo per vari motivi:
Alla fine l'unico personaggio realmente innocente è la moglie. Assistiamo con lei per tutto il film ad una lenta discesa nel baratro da parte dei due protagonisti. Chi è chi? E' realmente colpevole? Non sono risposte che ovviamente devo dare qui in quanto nei thriller è sempre bello scoprire i colpi di scena da soli. Qui, devo dire ce ne sono e anche se abbastanza prevedibili a chi è avvezzo di questo genere risultano essere efficaci e soprattutto coerenti con quello che il regista ha voluto mettere in scena.
In conlusione, un gran bel film di genere che piacerà sicuramente agli amanti dei thriller psicologici per la costruzione della messa in scena e per l'ottima caratterizzazione di tutti i protagonisti.
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