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Regali da uno sconosciuto

Regia di Joel Edgerton vedi scheda film

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La recensione su Regali da uno sconosciuto

di AgentCooper
8 stelle

Un gran bel film di genere che piacerà sicuramente agli amanti dei thriller psicologici per la costruzione della messa in scena e per l'ottima caratterizzazione di tutti i protagonisti.

A tutti piace ricevere dei regali. Soprattutto da parte di chi non ce lo aspettiamo o magari da una persona a noi cara. Ma dubito che la maggior parte di noi accetti regali da parte di uno sconosciuto, o meglio di una persona che riappare dopo anni. Il caso è proprio questo: Simons si trasferisce con la moglie a Los Angeles per iniziare una nuova vita. Quello che Simon non si aspetta (e questo accade subito, all'inizio del film) è incontrare qui un vecchio fantasma del passato: il suo compagno di classe Gordo ("la prima parte della conversazione è stata imbarazzante, non ricordavo chi fosse").

scena

Regali da uno sconosciuto (2015): scena

Da qui in avanti, l'ex compagno di classe si prodigherà a fare dei regali, dei pensieri alla novella famiglia. L'input del film prende molto spunto dai thriller classici e costruisce man mano che il film va avanti un livello di tensione notevole. Noi spettatori siamo portati per gran parte del film a guardarlo attraverso il punto di vista di Simons (e in parte della moglie Robin) quasi fossimo in qualche maniera obbligati a credere alle sue parole. Esplicita la prima cena con Gordo quando appunto lui racconta fatti avvenuti nel passato. "Simon dice...". Simon dice alla moglie (e quindi allo spettatore) credimi. Le persone si sa, costruiscono una maschera per poter sopravvivere ed andare avanti. Quello di cui non si rendono conto è che mentire porta sempre (anche nel piccolo) a delle conseguenze). Le parole dicono, feriscono più della spada e qui ne abbiamo una dimostrazione lampante. I ragazzi a volte son pesanti, fanno i bulli e non si rendono minimamente conto che in quel momento stanno distruggendo una vita. Questo perchè nell'odierna società siamo diventati fin troppo egoisti e trascuriamo sempre di più l'altro in favore del proprio io.

Joel Edgerton, Rebecca Hall

Regali da uno sconosciuto (2015): Joel Edgerton, Rebecca Hall

Nella seconda parte il film  mi ha ricordato in parte Niente da nascondere di Haneke. Questo per vari motivi:

  • L'incomunicabilità che si crea tra marito e moglie. Il non voler ricordare un fatto passato consapevoli che magari si è rovinato la vita ad una persona. Qui in The Gift non si fa uso di flashback quindi molti dei fatti passati raccontati sono volutamente fumosi fino alla fine del film.
  • Non c'è trasparenza a discapito dell'ambiente che circonda i protagonisti. Questo molte volte è sottovalutato ma in un thrilller (almeno in quelli fatti bene, ricordiamo ad esempio Psycho di Hitchcock) girato come si deve l'ambiente è molto importante. La casa che si sono scelti Simon e sua moglie è luminosa e trasparente. Le situazione che però accadono sono l'esatto opposto: buie e opprimenti.
  • Viviamo in un mondo dove siamo tenuti sotto controllo da un numero maggiore di tecnologie. Haneke (e anche Lynch) ha utilizzato le cassette, qui per questione di evoluzione si utilizzano dei dvd. Questi media permettono di regitrare su di essi com'è una persona o fatti che appunto vogliamo insabbiare. L'uomo come ho detto prima può crearsi una maschera la telecamera può catturare un qualsiasi momento. 

    Joel Edgerton

    Regali da uno sconosciuto (2015): Joel Edgerton

Alla fine l'unico personaggio realmente innocente è la moglie. Assistiamo con lei per tutto il film ad una lenta discesa nel baratro da parte dei due protagonisti. Chi è chi? E' realmente colpevole? Non sono risposte che ovviamente devo dare qui in quanto nei thriller è sempre bello scoprire i colpi di scena da soli. Qui, devo dire ce ne sono e anche se abbastanza prevedibili a chi è avvezzo di questo genere risultano essere efficaci e soprattutto coerenti con quello che il regista ha voluto mettere in scena. 

In conlusione, un gran bel film di genere che piacerà sicuramente agli amanti dei thriller psicologici per la costruzione della messa in scena e per l'ottima caratterizzazione di tutti i protagonisti.

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