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Regali da uno sconosciuto

Regia di Joel Edgerton vedi scheda film

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La recensione su Regali da uno sconosciuto

di amandagriss
7 stelle

 

Dopo The Purge tocca a The Gift (in originale, meno banale e fuorviante del titolo italianizzato) raccontare della nostra società disfunzionale e delle sue ripercussioni sugli individui e all’interno di un nucleo familiare.

E infatti, c’è lo zampino della Blumhouse, interessata, a quanto pare (dopo aver prodotto The Purge), a scandagliare le numerose contraddizioni, le nevrosi, le ossessioni, le aberrazioni che popolano il mondo contemporaneo, civilizzato fuori ma ancora così selvaggio dentro.

A puntare l’attenzione sulle differenze di classe, sul divario abissale tra ricchi e poveri, fortunati e disgraziati, vincenti e perdenti. A sollevare, altresì, questioni di natura morale per nulla trascurabili, che, forse, non ci aspetteremmo di trovare in prodotti di facile fruizione, all’apparenza thrillerini innocui ammantati però di un appeal dalla presa rapida, che si tengono in piedi grazie ad una buona (in The Purge buonissima) idea di base sulla quale, poi, imbastire una struttura narrativa-tipo come abbiamo visto già mille altre volte, al cinema e nei tv movie americani (alcuni dei quali davvero ben fatti), la cui efficacia altalenante (trovate buone altre meno, con finali spesso conciliatori che ne disinnescano le potenzialità iniziali) non arriva quasi mai a compromettere seriamente il gradevole intrattenimento che se ne ricava.

 

The Gift racconta la risaputa storia di una giovane coppia benestante che trasferitasi in un’altra città, nella rosea speranza di iniziare una nuova vita, andrà incontro ad una serie di disavventure ogni volta più spiacevoli e disturbanti per mano del solito pazzo paranoide di turno. Dapprima persona affabile e pacifica, sebbene un po’ strana, successivamente, individuo altamente instabile e pericoloso. Praticamente un classico.

Ma il debutto alla regia di Joel Edgerton (qui anche attore) non si rivela affatto la solita minestra riscaldata. Bensì sorprende piacevolmente perché propone nel suo progressivo, prima compassato e via via sempre più teso incedere, una serie di svolte narrative tali da far pensare che sotto la superficie del collaudato thriller da salotto usa e getta si covi ben altro, di più sconvolgente e di sicuro più interessante.

Lo sguardo alle psicologie dei personaggi tiene alta l’attenzione per l’intera narrazione, durante la quale i fatti che si susseguono (che si rivelano essere dei banchi di prova man mano più arditi, dove ad una provocazione corrisponde un’azione che innesca una reazione) fanno guadagnare spessore ai caratteri antagonisti, fino a proporre un efficace, convincente, credibile ribaltamento degli iniziali ruoli standard del buono e del cattivo.

I lunghi dialoghi ben articolati, insieme ad ogni elemento della trama così bene imbastita, ad ogni momento e situazione che giudichiamo fin troppo dilatati e perfino inopportuni (la scena del parto) per un film che mira al puro intrattenimento, non fungono da semplice decoro ma si rivelano parte attiva della storia, fondamentali affinché la vendetta -alimentata dalla pena, dal risentimento, dal devastante attanagliante senso d’impotenza-, travestita da follia, affili meticolosamente le sue armi e ne risvegli per gradi la furia dormiente. Così da esplodere, poi, in tutta la sua forza distruttiva.

 

Si può davvero chiudere con il passato semplicemente voltando le spalle e non guardando più indietro?

È possibile riuscire a farla franca dopo aver commesso azioni subdole e deplorevoli dalle pesanti, irreparabili conseguenze?

E quando il destino armato dalla nostra stessa mano (o una qualche forma di giustizia superiore) ci presenterà il conto, salatissimo, saremmo in grado di affrontarlo a viso aperto, di guardarlo dritto negli occhi?

Potremmo, poi, continuare a buttarci ancora tutto alle spalle e dimenticare?

Potremmo continuare a fingere, mentire a noi stessi fino al punto da credere che nulla di così terribile (concepito da noi, unici e soli responsabili) sia mai esistito?

 

 

 

 

 

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